La prima campagna di tesseramento diventa occasione, per Libera, di ripercorrere il proprio percorso politico. Questa sera si aggiunge un ulteriore tassello alla vita del partito. “Ai proclami roboanti di esponenti politici su riunificazioni della sinistra rispondiamo con i fatti”, dice Dalibor Riccardi – “e li attendiamo nelle sedi opportune”. E tra i temi forti in agenda c'è la legge sull'interruzione volontaria di gravidanza. “Nessuno – dice Marica Montemaggi – si aspettava tempi tanto dilatati”.
Libera ha quindi sottoscritto la richiesta di una commissione sanità urgente e ha già pronti gli emendamenti. Fondamentale – dice - il rispetto della tradizionale laicità dello Stato e dei diritti delle donne. Tra le proposte: politiche di prevenzione delle gravidanze indesiderate, istituzione di un consultorio per i giovani e obiezione di coscienza. Su tutto l'esigenza che la legge sia applicabile. “Avevamo fin da subito fatto un appello, ad esempio al Movimento Rete - ricorda Matteo Ciacci - affinché questa norma potesse essere stesa insieme. Speriamo che in Commissione ci sia la possibilità di trovare opportune sinergie per raggiungere questo importante obiettivo”. Ma i radar di Libera sono puntati anche sul miliardo di debito: “35.000 euro per ogni cittadino”, afferma Matteo Ciacci, che punta il dito contro un Governo che ha ipotecato il futuro del paese senza un progetto economico, e senza aver chiarito su come investirà quelle risorse. “Ad oggi – attacca – sappiamo che il debito è stato impiegato per spesa corrente e sistema bancario. Ciò che ci preoccupa maggiormente è che tutta questa mole di risorse non porta a migliorie dei servizi e ad un maggior benessere per i nostri concittadini”. Nel mirino l'Iss, “in forte difficoltà”. “Continuano le consulenze per il nuovo ospedale” – accusa Ciacci, che fa riferimento ad altri 30.000 euro la cui pratica “pare essere stata sospesa momentaneamente dalla Commissione di Controllo della Finanza Pubblica”. “Dov'è – chiede – il rilancio? A fine legislatura non ci deve arrivare solo la maggioranza, ma tutto il paese”.