La discussione in Consiglio Grande e Generale sul Bilancio previsionale 2015 ha fatto emergere in tutta la sua gravità lo stato della finanza pubblica. Un deficit di bilancio previsto per il 2015 di circa 15 milioni di euro quando il Governo aveva promesso un pareggio di Bilancio già per il 2014, un debito pubblico che lo Stato si porta in dote per avere salvato il sistema bancario e finanziario di circa 200 milioni di euro, un ulteriore finanziamento di 32 milioni di euro per far fronte alla liquidità dello stato e garantire così anche parte degli stipendi della Pubblica Amministrazione. Non è mai avvenuto prima nella storia della nostra Repubblica che lo Stato dovesse chiedere un finanziamento per sostenere la liquidità di cassa. Unica conquista l’accoglimento dell’Art 52 bis Aggiuntivo sulla Trasparenza dei beneficiari effettivi di banche e finanziarie, presentato da Cittadinanza Attiva e dal nostro Consigliere Federico Pedini Amati, in cui si chiedeva la pubblicazione di tutti i beneficiari effettivi delle banche e delle finanziarie sul sito di Banca Centrale in particolare degli istituti che avevano beneficiato di aiuti pubblici, modificato dalla maggioranza con l’esclusiva visione presso Banca Centrale da parte dei Consiglieri della Repubblica. Almeno qualcuno potrà conoscere chi sono i beneficiari delle banche. Il periodo storico che stiamo attraversando rimane comunque difficile e complicato per tutto il Paese e vede ancora una classe politica fortemente compromessa gestire le sorti di uno Stato ormai allo stremo delle forze. La relazione della Commissione di Controllo della Finanza Pubblica, ancora una volta inascoltata da questo esecutivo che continua a fare debiti, ha evidenziato nuovamente criticità e problematiche rispetto alla spesa corrente ormai fuori controllo. Il Governo aveva preso impegni in merito alla relazione del team della Spending Review già per il Bilancio 2014, ma anche questi sono stati ampiamente disattesi. Continua purtroppo una gestione del paese grossolana da parte di questa classe dirigente incapace e contraddittoria, si continua a“vivere alla giornata”. Gli obbiettivi di sviluppo per il nostro Paese sono scritti solo su un documento apparso in Consiglio Grande e Generale e l’impressione è che rimarranno ancora una volta l’ennesima lettera morta come tutte le altre. Lo scontro sociale fra le diverse categorie è pronto ad esplodere, perché gli interessi di bottega vengono prima di tutto. La Smac Card, nata come strumento per incentivare i consumi, e’ stata trasformata in uno strumento di controllo fiscale, quasi a voler far credere che i commercianti siano gli evasori di questo Paese. Per tutto questo Liberamente San Marino esprime profonda preoccupazione e auspica quanto prima una presa d’atto del fallimento di questa maggioranza e un conseguente ritorno alle urne.
Comunicato stampa Liberamente San Marino
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