Si chiama RETE e vuole restituire alle parole “politica” e “democrazia” – scrivono Zeppa, Pazzini e Ciavatta - il dovuto significato. Obiettivo, aggiungono, dar voce alla società civile che da trent’anni subisce gli errori di una politica miope e autoreferenziale e rispondere in tempi brevi ai problemi resi irrisolvibili dalle stesse persone e dalle stesse élite che li hanno prodotti. Il movimento si sta preparando con una lista di candidati in vista delle prossime elezioni. Tra i requisiti, non aver mai ricoperto ruoli politici quali membro del Consiglio Grande e Generale, Segretario di Stato o dirigente di partito.
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