Con 11 voti a favore e 9 contrari la Commissione Finanze dà parere favorevole sia alla garanzia dello Stato sull'operazione di cartolarizzazione sia all'ingresso delle banche nel capitale sociale di IGRC che – comunica il Segretario Marco Gatti - passa da 148.000 a 248.000 euro, vedendo così la partecipazione dell'Eccellentissima Camera scendere al 40,3%.
Ci si arriva dopo un intenso dibattito, da cui emergono anche i dati aggregati dell'operazione di sistema. “Sono costi in previsione, ragioniamo su ipotesi” – chiarisce Pasquale Valentini. Si parla di 700 milioni di NPL di cui 214 milioni con garanzia immobiliare – il 50% fuori San Marino - con una prospettiva di recupero intorno ai 140 milioni. La garanzia massima prevista è di 75 milioni.
“Dobbiamo fare di tutto – dice Emanuele Santi - affinché non venga escussa”. E chiede trasparenza sui costi di recupero, “sapevamo che ammontavano a 5 milioni – afferma Roberto Ciavatta – mentre oggi scopriamo che sono passati a 30”, cifra che “stringe di molto il margine dell'operazione”. Tutti concordano sulla necessità di creare liquidità, preparare il sistema finanziario alla grande sfida europea e migliorare il rating, ma non mancano critiche a metodo, mancanza di trasparenza, assenza di un parere terzo.
“Avete agito sulla spinta della fretta” – accusa Nicola Renzi, che stigmatizza l'aver spogliato la Commissione dal suo compito, demandando al Congresso, “tutto questo senza un parere terzo, che potesse rispondere ai dubbi della politica”.
Problema evidenziato anche dalla maggioranza, con Stefano Giulianelli che si dice amareggiato per l'assenza di una certificazione tecnica, considerando che il giudizio di Banca Centrale è per legge posticipato al parere della Commissione. “Su adeguatezza e condizioni di mercato – spiega – non possiamo esprimerci, perché non abbiamo le competenze”. Da qui la richiesta di istituire un organismo dello Stato che monitori l'attività di recupero sotto il profilo legale e contabile.
Proposta caldeggiata anche da Matteo Rossi e Michela Pelliccioni e che viene inserita come raccomandazione al Congresso di Stato nel parere sul rilascio della garanzia pubblica. L'operazione NPL funziona – dice Matteo Ciacci - “se rilanciamo i settori bancario e immobiliare, inserendo nel progetto anche una funzione sociale”. C'è poi chi, come Alessandro Rossi, evidenzia come molte di queste sofferenze abbiano in sé il fenomeno della corruzione “che ancora – dice - non è stata estirpata. Senza una volontà di trasparenza – avverte – non si ottiene la fiducia dei cittadini”.
L'opposizione presenta ben 5 ordini del giorno, tutti respinti, tra cui la richiesta che i fondi pensione vengano utilizzati in parte per l'investimento nelle obbligazioni derivanti dal progetto NPL: Gatti, su questo punto, rassicura. Ora spetta al Congresso deliberare. E per finalizzare l'operazione entro metà dicembre servirà l'autorizzazione di Banca Centrale.