Mentre i partiti sono alle prese con il dopo-voto, è botta e risposta tra il presidente Napolitano e Beppe Grillo. Ad una domanda sul 'boom' di Grillo, Napolitano risponde freddo: “Di boom ricordo solo quello degli anni Sessanta in Italia; di altri non ne vedo”. Ma la replica del comico genovese non si fa attendere. “Sono a bocca aperta. Dove non hanno osato neppure i Gasparri e i Bersani ha volato (basso) Napolitano”, scrive sul suo blog. E aggiunge che “il boom del Movimento Cinque Stelle non si vede, ma si sente”, e che l'anno prossimo Napolitano “potrà godersi il meritato riposo”. Se il Quirinale sostiene che dalle urne emergono “motivi di riflessione sul rapporto con la politica”, tutti i partiti sono in fibrillazione davanti a una debacle che vede assottigliarsi il consenso al governo Monti; anche se il professore ritiene ininfluente l’esito delle comunali, definendo però “drammatico” lo stato dell’economia.
Nel Pdl monta la fronda su Alfano, e Berlusconi presiede un vertice al suo rientro da Mosca. E’ alta tensione anche nella Lega, dove le divisioni hanno fatto più danni degli scandali, ed i maroniani invocano per il partito il “Modello Tosi”. Casini, poi, si dice “estremamente scontento” dei risultati, pur favorevoli, dell'Udc. “I partiti tradizionali sono stati sconfitti e i moderati sono sotto un cumulo di macerie”, sostiene annunciando una “seria riflessione personale” che a Montecitorio qualcuno legge come un divorzio in vista tra i centristi, Fini e Rutelli.
E intanto prosegue il confronto sulla legge elettorale: Bersani pensa al doppio turno, ma cresce l’ipotesi del “porcellum” con le preferenze.
Da Roma Francesco Bongarrà
Nel Pdl monta la fronda su Alfano, e Berlusconi presiede un vertice al suo rientro da Mosca. E’ alta tensione anche nella Lega, dove le divisioni hanno fatto più danni degli scandali, ed i maroniani invocano per il partito il “Modello Tosi”. Casini, poi, si dice “estremamente scontento” dei risultati, pur favorevoli, dell'Udc. “I partiti tradizionali sono stati sconfitti e i moderati sono sotto un cumulo di macerie”, sostiene annunciando una “seria riflessione personale” che a Montecitorio qualcuno legge come un divorzio in vista tra i centristi, Fini e Rutelli.
E intanto prosegue il confronto sulla legge elettorale: Bersani pensa al doppio turno, ma cresce l’ipotesi del “porcellum” con le preferenze.
Da Roma Francesco Bongarrà
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