Psd e C10: nulla di fatto

Come in un gioco ad incastri, ora l'attenzione si sposta su Civico 10. Ancora un nulla di fatto. La discussione entra nel vivo, si cerca una sintesi. “E' bene dare spazio a tutti”, commenta il coordinatore. Nel giro di 48 ore il movimento tornerà a riunirsi per uscire con una posizione univoca. Civico 10 vuole tenere insieme i pezzi, per farlo occorre trovare un punto di incontro. Non sarà facile, anche qui entrano in gioco distinguo e veti incrociati. Il confronto è stato acceso, si punta sul rinnovamento. E' stato preparato un documento su metodo e persone. Si pensa infatti a referendum consultivi prima di prendere decisioni importanti. Parola d'ordine: trasparenza e regole d'ingaggio. C'è chi chiede alla classe dirigente di fare un passo indietro affinché il futuro Congresso di Stato sia composto da uomini nuovi. Aspetti sui quali ci dovrà essere inevitabilmente il confronto con i potenziali alleati. In caso non si arrivasse a una soluzione, Civico 10 non esclude di correre da solo. Lo ha detto in passato e lo ribadisce anche oggi. Ipotesi però che appare come extrema ratio. Matteo Ciacci è fiducioso: “da parte di tutti – dice - è emersa la volontà di procedere compatti”. Chi invece la compattezza l'ha persa da tempo è il Psd dove torna la proposta di un'assemblea congressuale, già lanciata un mese fa e bocciata perché a ridosso dell'appuntamento elettorale. C'è chi la giudica un colpo di coda dei Dem per perdere tempo. Le obiezioni che già c'erano prendono quindi ulteriore corpo. Nel frattempo è stata fissata per giovedì la Direzione e probabilmente domani torneranno a riunirsi Segreteria e gruppo consiliare. Si ragiona su chi traghetterà il partito all'appuntamento di novembre. Manca invece un'agenda di incontri con la dc. Il confronto è auspicato da più parti e dovrà avvenire in tempi brevi.

Monica Fabbri