È un Psd diverso, quello che esce dall’esecutivo del Partito Socialista dopo l’aut aut di Nps. Ricompone le fratture interne e riparte con le prospettive politiche. La strada obbligata verso una casa comune socialista e la preclusione manifestata dagli alleati verso una delle correnti interne, ne avevano in parte minato la stabilità. Ora il partito di via Ordelaffi vuole ripartire con un nuovo cambio di passo. La segreteria, compatta, ha analizzato i nuovi percorsi, lusingata dalle aperture del partito democratico cristiano da una parte e del Partito socialista riformista dall’ altra. “Noi rimaniamo dell’idea che sia necessario in questa fase uno scatto ulteriore – dice Giuseppe Morganti - è un momento importante per le proposte di salvataggio del paese, nell’ottica di una grande alleanza che possa sostenerle, e in questo senso ci piacerebbe poter portare anche altre forze politiche”. Intanto il dialogo proseguirà con Pdcs e Psrs. “Volgiamo capire – prosegue Morganti – fino a che punto la loro disponibilità sia reale”. Con Nps, al momento, è gelo.
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