Il Progetto di Legge “Della liberta? e attivita? sindacale nei luoghi di lavoro, della contrattazione collettiva e del diritto di sciopero”, meglio noto come legge sulla rappresentatività, approda in Commissione consiliare permanente Finanze. Lavori aperti dal segretario di Stato per il Lavoro, Iro Belluzzi che ha illustrato gli aspetti centrali del provvedimento, quindi i motivi di frizione sorti tra i soggetti interessati, sindacati e associazioni di categoria. “Da una parte c'è chi avrebbe voluto abbandonare un elemento essenziale per la maggioranza e per la storia del Paese” - sottolinea Belluzzi - ovvero la valenza 'erga omnes' dei contratti. “Gran parte del Paese – prosegue - vuole si continui su questo percorso mentre dall'altra parte c'è chi
sosterrebbe e avrebbe voluto abbandonare questo approccio, che io invece ritengo necessario a tutela dei lavoratori e per le aziende stesse perché la libera contrattazione- contrattazione selvaggia- non garantirebbe i diritti”. A seguire il dibattito dal loggione c'erano stamane proprio esponenti dello Ius, la federazione che unisce Osla, Usc e Usot, ed il segretario generale Usl, Francesco Biordi, uniti da tempo nell'esprimere con forza le proprie perplessità in merito al progetto di legge definito antidemocratico. Critiche al provvedimento sono state espresse in particolare dai commissari di minoranza: Roberto Ciavatta di Rete ritiene che esprima “il patto tra i grandi e serve per redimere i conflitti eliminando il problema”. Contrario anche Paolo Crescentini, Ps: “La legge, così come è stata presentata – anticipa - il mio partito non la voterà”. Luca Beccari, Pdcs, evidenzia invece come la rappresentatività debba basarsi su regole chiare. “Al di là dei numeri su cui ci confronteremo – aggiunge - dovrebbe essere chiaro che il tentativo che si fa con questa legge non è discriminatorio”. Chiude la seduta l'intervento del presidente Maria Luisa Berti la quale pone l'accento sulla necessità per i commissari di approfondire gli emendamenti, prima di riprendere nel pomeriggio l'esame dell'articolato. “Condivido che questo Pdl non debba andare a discriminare nessuno - manda a dire - e dobbiamo andare a rafforzare questo intento, confrontandoci al meglio per recepire gli emendamenti implementati anche da altre parti politiche”. E ancora: “Ci sono i presupposti per fare un buon lavoro – aggiunge la Berti - e non arrivare allo scontro cui ieri abbiamo assistito nell'incontro con categorie e sindacati, sarebbe un bel segnale che questa Commissione dà alle parti sociali”.
sosterrebbe e avrebbe voluto abbandonare questo approccio, che io invece ritengo necessario a tutela dei lavoratori e per le aziende stesse perché la libera contrattazione- contrattazione selvaggia- non garantirebbe i diritti”. A seguire il dibattito dal loggione c'erano stamane proprio esponenti dello Ius, la federazione che unisce Osla, Usc e Usot, ed il segretario generale Usl, Francesco Biordi, uniti da tempo nell'esprimere con forza le proprie perplessità in merito al progetto di legge definito antidemocratico. Critiche al provvedimento sono state espresse in particolare dai commissari di minoranza: Roberto Ciavatta di Rete ritiene che esprima “il patto tra i grandi e serve per redimere i conflitti eliminando il problema”. Contrario anche Paolo Crescentini, Ps: “La legge, così come è stata presentata – anticipa - il mio partito non la voterà”. Luca Beccari, Pdcs, evidenzia invece come la rappresentatività debba basarsi su regole chiare. “Al di là dei numeri su cui ci confronteremo – aggiunge - dovrebbe essere chiaro che il tentativo che si fa con questa legge non è discriminatorio”. Chiude la seduta l'intervento del presidente Maria Luisa Berti la quale pone l'accento sulla necessità per i commissari di approfondire gli emendamenti, prima di riprendere nel pomeriggio l'esame dell'articolato. “Condivido che questo Pdl non debba andare a discriminare nessuno - manda a dire - e dobbiamo andare a rafforzare questo intento, confrontandoci al meglio per recepire gli emendamenti implementati anche da altre parti politiche”. E ancora: “Ci sono i presupposti per fare un buon lavoro – aggiunge la Berti - e non arrivare allo scontro cui ieri abbiamo assistito nell'incontro con categorie e sindacati, sarebbe un bel segnale che questa Commissione dà alle parti sociali”.
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