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Reggenza di garanzia: presenti solo in 4

12 set 2016
Mario Venturini, Marco Podeschi, Andrea Zafferani e Simone CelliReggenza di garanzia: presenti solo in 4
Reggenza di garanzia: presenti solo in 4 - La Reggenza di garanzia resta, per il momento, sulla carta. Alla riunione, organizzata da Marco Pode...
La Reggenza di garanzia resta, per il momento, sulla carta. Alla riunione, organizzata da Marco Podeschi dell'Upr, c'erano solo Andrea Zafferani per Civico 10, Simone Celli per Sinistra Unita LabDem e Mario Venturini per Alleanza Popolare. “E’ evidente la scelta di alcuni gruppi e dei consiglieri indipendenti di non partecipare all’incontro – afferma Marco Podeschi. Scelta legittima e comprensibile leggendo le dichiarazioni di qualche forza politica. Però, su un tema del genere – aggiunge – si deve fare ogni sforzo possibile anche uscendo dai consueti schemi. Podeschi ricorda che è già stato fatto su vicende meno importanti rispetto alla Reggenza: dalla nomina del Presidente di Banca Centrale a quella del comandante della Gendarmeria. Forse, rimarca il capogruppo dell'Upr, il problema è chi attiva i confronti. Se posso capire che questo atteggiamento arrivi dall’ex maggioranza, afferma, è invece contraddittorio se arriva da gruppi che fanno ancora parte dell’opposizione. “Non si può invocare il dialogo e il confronto e poi affidare le proprie posizioni ai soli comunicati stampa, conclude Podeschi con un riferimento indiretto ma chiaro a Rete. Spero che quanto ho avuto modo di leggere non sia solo una posizione pre-elettorale che serve poco al Paese”. A poche ore dall'incontro Rete e Md-Smi, avevano anticipato la loro assenza. Ricordando di aver sempre sostenuto la necessità di una Reggenza di Garanzia, rimarcano che deve diventare un elemento costante di controllo sui governi e non un’opportunità estemporanea in ordinaria amministrazione. Il fatto che questa particolare occasione possa servire ad inaugurare una prassi, sottolinea la nota, sarebbe utile anche a fugare ogni dubbio rispetto a boutade utili solo per richiamare a qualche piano di alleanze future. Questa è una fase di ordinaria amministrazione in cui non esiste più un governo, gli equilibri tra maggioranza e minoranza sono scomparsi e si assiste a intese trasversali tra partiti di opposizione e di maggioranza. A maggior ragione, conclude la nota, la soluzione più opportuna sarebbe una nomina esterna al Consiglio. Adesso gli occhi della politica guardano al Psd che, questa sera, tornerà a riunire la Direzione. Bisogna gestire il dopo Lazzarini e scegliere se completare la segreteria o affidarsi ad un triumvirato, ma soprattutto il Psd deve decidere in quale coalizione stare e se starci tutto.

Sonia Tura

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