A Palazzo Pubblico, il confronto sulla Reggenza di Garanzia, chiesto a tutti i capigruppo e ai consiglieri indipendenti da Marco Podeschi dell'Upr. Obiettivo: esplorare la possibilità concreta di individuare una coppia di candidati alla suprema magistratura per il prossimo semestre e ragionare su una opzione che possa essere condivisa sia dalla maggioranza che dall'opposizione. Non ci saranno Rete e i consiglieri indipendenti Lazzari e Pedini Amati. Per noi, anticipano, equivarrebbe a ribadire l’ovvio. Abbiamo sempre sostenuto la necessità di una Reggenza di Garanzia per avere maggior controllo sulle attività del Congresso di Stato, ricordano, e forse non tutti sanno che la Reggenza è invece da tempo diventata espressione di parte. I Reggenti, puntualizza la nota, vengono nominati dai e tra i membri di maggioranza. La Reggenza di Garanzia deve diventare un elemento costante di controllo sui governi e non un’opportunità estemporanea in ordinaria amministrazione. Il fatto che questa particolare occasione possa servire ad inaugurare una prassi, sottolinea Rete, sarebbe utile anche a fugare ogni dubbio rispetto a boutade utili solo per richiamare a qualche piano di alleanze future. Questa è una fase di ordinaria amministrazione in cui non esiste più un governo, gli equilibri tra maggioranza e minoranza sono scomparsi e si assiste a intese trasversali tra partiti di opposizione e di maggioranza. A maggior ragione, conclude la nota, la soluzione più opportuna sarebbe una nomina esterna al Consiglio.
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