Sta per iniziare, a Palazzo Pubblico, il confronto sulla Reggenza di Garanzia, chiesto a tutti i capigruppo e ai consiglieri indipendenti da Marco Podeschi dell'Upr. Obiettivo: esplorare la possibilità concreta di individuare una coppia di candidati alla suprema magistratura per il prossimo semestre e ragionare su una opzione che possa essere condivisa sia dalla maggioranza che dall'opposizione. Sinistra socialista democratica ha già anticipato "pieno e incondizionato sostegno" ad un accordo politico per giungere a una nomina "largamente condivisa" dei prossimi Capitani Reggenti. Ssd non rivendica la primogenitura, nè intende avanzare candidature. La neo lista replica così a dubbi e contrarietà espresse nei giorni scorsi da Rete, Ps, Bronzetti e Pdcs. "Ad averci spinto a proporre una Reggenza di Garanzia - afferma la neolista- è solo la consapevolezza della complessità del contesto sociale in cui si trova il Paese e dell'attuale incertezza del panorama politico". In particolare, rispetto al veto annunciato dal primo partito del Paese, Ssd ritiene "comodo trincerarsi dietro a un No". Al contrario, "il ragionamento di fondo non deve essere legato alla disponibilità o meno dei numeri consiliari- prosegue la nota- bensì all'opportunità di garantire un momento di riconciliazione nazionale". Ssd propende per una "Reggenza tutta al femminile, considerato il valore conciliativo e al di sopra delle parti che le donne riescono spesso ad esprimere".
Riproduzione riservata ©