La data è certa. Si vota il 20 novembre. La Reggenza ha emesso il decreto di scioglimento del Consiglio Grande e Generale, fissato il giorno delle elezioni e disposto l'ordinaria amministrazione per il Congresso di Stato, il Consiglio dei XII e le Commissioni in carica. Anche se sciolto, si legge nel decreto, il Consiglio viene convocato per l'elezione dei Capitani Reggenti, per esaminare le istanze d'arengo non ancora discusse, per la variazione elettorale al bilancio dello Stato - che arriva con procedura d'urgenza - e per la presa d'atto delle istanze di assunzione della cittadinanza per naturalizzazione. Gian Nicola Berti e Massimo Ugolini hanno anche inviato un messaggio, al Consiglio e al Governo, per assicurare il rispetto, formale e sostanziale, dell'ordinamento costituzionale. Si vogliono evitare interpretazioni erronee di norme vigenti e replicare, scrive la Reggenza, procedure contrarie al diritto. La questione riguarda i Segretari di Stato e la possibilità di un loro rientro in Aula come consiglieri. Le dimissioni, come in questo caso, di almeno 30 parlamentari - si legge nella nota - determinano lo scioglimento dell'Aula e nuove elezioni ma non, di per sè, le dimissioni del Congresso di Stato. In assenza di dimissioni proprie l'Esecutivo resta in carica, sebbene esclusivamente per l'espletamento dell'ordinaria amministrazione. Diverso, conclude la nota, è se lo scioglimento del Consiglio deriva da una crisi di governo conseguente le dimissioni del Congresso di Stato e l'impossibilità di formare un nuovo esecutivo. In questo caso, con la presa d'atto dell'Aula delle dimissioni del governo, i Segretari di Stato tornano a essere consiglieri.
Sonia Tura
Sonia Tura
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