Giuliano Tamagnini risponde a Marco Podeschi. "Il Governo si metta pure il cuore in pace, scrive. Il motore della CSdL è sempre caldo quando si tratta di difendere i diritti dei cittadini e di tutelare i livelli di stato sociale, ad iniziare dalla scuola pubblica - che è presidio democratico per eccellenza - la cui offerta formativa viene fortemente peggiorata dal Decreto che porta la firma del Segretario Podeschi.
Sulla scuola arriva a stretto giro la replica del Segretario di Stato all'Istruzione a Giuliano Tamagnini. Podeschi dà atto al sindacato di aver ottenuto un grande successo con lo sciopero dei giorni scorsi ma rileva come "il contenuto del decreto sia decisamente diverso rispetto alle rivendicazioni della CSdL". Poi rivolge delle domande: "L’occupazione nel settore scuola - chiede - può essere difesa dagli effetti della diminuzione demografica incentivando l’iscrizione di studenti stranieri come suggerito da qualche funzionario della CSdL? Oppure la volontà di mantenere aperto un plesso in ogni Castello è un atto contro la scuola? Faccio queste domande - aggiunge Podeschi - poiché pur comprendendo le preoccupazioni o anche le provocazioni, non è intenzione del sottoscritto e del Governo attuare politiche che possano compromettere l’offerta educativa pubblica, che è sostenuta da tutti i cittadini e non solo dagli insegnanti".
Sulla scuola arriva a stretto giro la replica del Segretario di Stato all'Istruzione a Giuliano Tamagnini. Podeschi dà atto al sindacato di aver ottenuto un grande successo con lo sciopero dei giorni scorsi ma rileva come "il contenuto del decreto sia decisamente diverso rispetto alle rivendicazioni della CSdL". Poi rivolge delle domande: "L’occupazione nel settore scuola - chiede - può essere difesa dagli effetti della diminuzione demografica incentivando l’iscrizione di studenti stranieri come suggerito da qualche funzionario della CSdL? Oppure la volontà di mantenere aperto un plesso in ogni Castello è un atto contro la scuola? Faccio queste domande - aggiunge Podeschi - poiché pur comprendendo le preoccupazioni o anche le provocazioni, non è intenzione del sottoscritto e del Governo attuare politiche che possano compromettere l’offerta educativa pubblica, che è sostenuta da tutti i cittadini e non solo dagli insegnanti".
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