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Nuove frontiere del turismo, lo zafferano

Un numero sempre crescente si sta affascinando alla visione della raccolta di questi preziosi fiori.

di Roberto Bagazzoli
8 nov 2023
Foto di Victoria Bowers per Pexel
Foto di Victoria Bowers per Pexel

Alla ricerca delle nuove frontiere del turismo oggi parliamo di un'altra recente passione che sta conoscendo sempre più adepti. Ci si sveglia all'alba per assistere alla raccolta dello zafferano.

Si tratta di un programma-vacanza di un numero crescente di viaggiatori di ogni età affascinati dalla fioritura di queste preziose piante, il cui nome botanico è Crocus sativus.



Una distesa di piccoli fiori violacei da cogliere prima della schiusa per preservare i tre, talvolta anche cinque, preziosissimi stimmi dal colore rosso-arancione da essiccare per poi ricavarne un costoso ma gustosissimo ingrediente in cucina e gelateria, ma anche per quelle che sono le essenze per la cosmesi e la farmaceutica.

Sul mercato l'essiccato costa circa 30 euro al grammo; se è di qualità uno chef sa ricavarne almeno 20 porzioni di risotto, con la bassa qualità tre-quattro porzioni al massimo.

La raccolta è in corso in questo periodo, a cavallo tra ottobre e novembre, e i bulbi si sono ben acclimatati in altopiani  e località interne, in Abruzzo dove lo zafferano di L'Aquila vanta una Dop che comprende 13 Comuni, ma anche nel basso Lazio, in Toscana, e in Sardegna.


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