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Zucchero in tour, "a casa mi annoio"

7 dic 2016
È un bilancio di anno più che soddisfacente quello che ha stilato oggi Zucchero, rientrato da qualche ora in Italia, a proposito del suo 2016 passato a suonare in giro per il mondo. In viaggio da diversi mesi con il suo 'Black Cat world tour', Fornaciari non si fermerà almeno fino alla prossima estate, portando le sue canzoni dall'Europa all' Australia, passando per Nord e Sud America. "Fermo non ci so stare e a casa mi annoio - ha raccontato - e ho ancora quel fuoco e quella passione che sul palco mi fanno stare bene". Solamente ieri sera il bluesman della Lunigiana è invece rientrato dal Giappone, paese del quale ha deciso di coltivare il mercato e il pubblico. "Ci sono tornato per la seconda volta dopo la promozione del disco a maggio - ha spiegato Fornaciari - e penso ci tornerò perché quello giapponese è il pubblico più caloroso che io abbia mai incontrato. Sanno tutto di te che sali sul palco e quel mercato discografico ha ancora molte potenzialità".

Negli scorsi mesi Zucchero ha fatto capolino con il suo tour anche nelle principali città europee, raddoppiando le presenze di pubblico rispetto al passato in molte delle occasioni scelte per i live. "Penso che questo sia stato il mio tour di maggior successo - ha detto - e lo show sembra essere piaciuto. Ho cantato per tre ore quasi in tutti i concerti e il pubblico era sempre in maggioranza di locali. Questo era uno degli obiettivi per i quali ho lavorato tanto per anni".

Il lunghissimo calendario del tour mondiale riporterà la voce di 'Partigiano reggiano' anche in Italia, il prossimo mese di maggio, per cinque date all'Arena di Verona (dall'1 al 5) che tornerà ad averlo sul palco dopo gli undici concerti di fila dello scorso settembre. "Quando suono all'Arena mi sento bene - ha confessato Zucchero - perché è un posto dove mi sembra di poter abbracciare tutto il pubblico. Mi piace anche l'idea di essere stanziale ogni tanto, per stare su un palcoscenico che mi eccita ancora".

In giro per il mondo da diversi mesi, Zucchero ha però sentito parlare del polverone alzatosi a proposito del caro biglietti per i concerti e del secondary ticketing. "Io sono sicuro - ha commentato - che nessuno degli artisti italiani che conosco possa aver dato mandato per una operazione del genere. La mia ipotesi è che una multinazionale dei live che firma artisti che costano molto, possa aver dettato questa linea per le sue filiali nel mondo".


(ANSA).

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