Con il patron De Biagi che programma le ferie a fine maggio, c’è l’opzione play out da scartare a priori. Fuori moda, fuori mercato soprattutto per chi al mercato ha operato senza tirare i cordoni della borsa. Serve un San Marino continuo, che non sbagli le finali. Serve la cattiveria agonistica del secondo tempo che ha abbattuto la Pro Sesto, serve lo spirito di gruppo emerso tra qualche stecca di troppo a Pizzighettone. E per un Giulianova che ha sognato in avvio di stagione e oggi si aggrappa ai gol di Califano per non finire nel calderone dei dannati, c’è Buglio che cucina un rombo che per certi versi sorprende, visto che Procopio non pare dell’undici, nonostante il poker servito ieri ai giovani allievi di Cinquetti.
Così fosse sarà l’ora di Alberto Villa, che dopo essere stato accostato a Del Piero per quella capacità di entrare e colpire, dovrà scegliersi un altro termine di paragone. Non gli dispiacerà. Grande lavoro per Gentilini, metodista a protezione della linea a quattro. Davanti fiducia a Giglio e Piovaccari: servono gol pesanti.
Così fosse sarà l’ora di Alberto Villa, che dopo essere stato accostato a Del Piero per quella capacità di entrare e colpire, dovrà scegliersi un altro termine di paragone. Non gli dispiacerà. Grande lavoro per Gentilini, metodista a protezione della linea a quattro. Davanti fiducia a Giglio e Piovaccari: servono gol pesanti.
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