Il presidente del Rimini interviene alla viglia dell'assemblea di Lega Pro, convocata per fare il punto sullo stato dell’emergenza Covid-19, sulla stagione in corso e le azioni da intraprendere, su cosa fare del campionato 2019-2020 e il problema dei sacrifici e quindi i contratti dei calciatori. Il numero uno biancorossa ha però le idee chiare sul futuro del calcio in serie C: "Premesso come al momento la cosa prioritaria sia la tutela della salute, da questa assemblea mi aspetto che la Lega tenga conto dell'impossibilità di proseguire la stagione. Per noi sarebbe soltanto un ulteriore bagno di sangue visto quello che stiamo sopportando e tenuto conto della situazione che stanno vivendo le tante aziende che sono dietro alle società di calcio. Lo scenario cambia di continuo, le decisioni prese sono di breve durata perché nessuno è in grado di sapere cosa accadrà di qui a poco".
"Più realisticamente - prosegue Giorgio Grassi - penso i tempi saranno ben più lunghi di quanto si possa ipotizzare al momento e che prima di poter riprendere a giocare sarà necessario tornare a una parvenza di vita normale a tutti i livelli. Ritenere che il solo mondo del calcio possa riprendere quando tutte le altre attività del Paese sono ferme è pura utopia. Non ci si può allenare per ovvi motivi e non ci saranno le condizioni per ripartire perché non è pensabile, oltre naturalmente al fatto che sarebbe triste giocare senza il calore dei tifosi presenti sugli spalti, 'vendere' un prodotto a porte chiuse. Per tutti questi motivi l'ipotesi di proseguire è inverosimile, però nessuno ha il coraggio di affermarlo"