Lotta scudetto e pianificazione del futuro, se non ancora decisivo il derby d'Italia è crocevia fondamentale sia per la Juventus che per l'Inter. Un pari non serve a nessuno. Non ai campioni d'Italia, che per quanto ancora con l'asterisco di Bologna rischierebbero di finire a -8 dal Milan capolista. Né ai bianconeri, praticamente equidistanti tra vetta e uscita dalla zona Champions - vitale per il prosieguo della rifondazione – e che da lunedì sapranno se devono guardare più sopra o più sotto. La striscia di 16 risultati utili avviata a novembre è valsa il -7 dal Milan e la possibilità di sorpasso sull'Inter, in caso di successo. Un ritorno che non cambia la linea da basso profilo di Allegri, a parole più concentrato sulla difesa del 4° posto. Allegri che annuncia il recupero di Chiellini, Alex Sandro e Zakaria (coi primi due dati per sicuri titolari) e archivia in un secondo la questione Dybala.
Delle due ha più da perdere l'Inter, considerando il buco nero dei 7 punti in 7 partite nel quale si è infilata da febbraio in poi. E soprattutto ha da perdere Inzaghi, nascosto dietro un obiettivo quarto posto al quale è difficile pensare possa credere davvero: al netto delle cessioni i nerazzurri hanno la rosa più completa della Serie A e non bissare il titolo, magari senza nemmeno stare in corsa fino in fondo, sarebbe un fallimento tale da comprometterne la permanenza. Serve una svolta e serve adesso, perché toppare il terzo scontro al vertice, dopo il punto tra Napoli e Milan, rischierebbe di risultare la mazzata finale. Nota lieta il rientro di Brozovic, in un reparto dove urge ritrovare anche il miglior Barella, che in nazionale ha confermato il suo periodo complicato.