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Alopecia, l’esperto spiega i campanelli d’allarme e le cause della malattia che ha colpito la moglie di Will Smith

2 apr 2022
Alopecia, l’esperto spiega i campanelli d’allarme e le cause della malattia che ha colpito la moglie di Will Smith

La scenata fatta da Will Smith alla serata degli Oscar - per difendere la moglie Jada Pinkett Smith affetta da alopecia - ha puntato gli obiettivi su una problematica, che colpisce non solo gli uomini ma anche le donne con percentuali crescenti. Secondo un recente studio di Sanders, infatti, 4 milioni di italiane soffrono di alopecia (una donna su quattro) con incidenza maggiore - a seconda della tipologia - nelle donne in menopausa.

Benedetta de Mattei ha intervistato Bianca Maria Piraccini – Professore di Dermatologia all’Università degli studi di Bologna e Responsabile Ambulatorio di Allergologia e Malattie degli Annessi Cutanei della Clinica Dermatologica del Policlinico Sant’Orsola-Malpighi di Bologna - per capire cos’è l’alopecia, chi colpisce e quali sono le cause.

Cos'è l'alopecia e quante persone colpisce?

Nel caso della moglie di Will Smith si parla di una malattia specifica dei capelli, l’alopecia areata, che colpisce circa il 2% della popolazione generale. È una malattia autoimmune del follicolo pilifero, caratterizzata da un errore delle nostre difese immunitarie che combattono i nostri follicoli piliferi scambiandoli per estranei. L'alopecia areata può comparire ad ogni età sia nei maschi che nelle femmine e induce una caduta dei capelli acuta più o meno grave. Nelle forme lievi si formano chiazze senza capelli circolari ma può essere interessato tutto il cuoio capelluto con alopecia areata totale e a volte addirittura cadono tutti i peli del corpo compresi le ciglia le sopracciglia la barba e i capelli.

In cosa si differenza dalla più comune calvizie? 

La calvizie (o alopecia androgenetica) è una malattia dove è importante una predisposizione genetica: si eredita il fatto che i follicoli piliferi di alcune zone della testa - nell’area del vertice, nella la zona anteriore e nelle tempie - risentono un po’ troppo degli ormoni androgeni e quindi si assottigliano, producendo capelli sempre più sottili, corti e chiari. La calvizie compare soprattutto nel maschio già a 20-25 anni con una stempiatura o la cosiddetta ‘chierica’. Nelle donne meno e il diradamento è diffuso alla sommità del capo, con l’attaccatura dei capelli conservata. E’ questa la malattia più frequente dei capelli, sia nel maschi che nelle femmine, con un’incidenza fino al 50% nei maschi di cinquant’anni, in crescita con l’età mentre la prevalenza nelle donne è circa del 20-30%, soprattutto dopo la menopausa.

Ne esistono diverse forme 

Con il temine di alopecia si includono diverse forme, perché il nome “alopecia” vuole dire in generale caduta di capelli. L’alopecia androgenetica è la forma più comune, ma ne esistono altre, come le alopecie cicatriziali, il telogen effluvium. Parlando di alopecia areata, quindi della patologia specifica della moglie di Will Smith, ovvero la malattia autoimmune a carico dei follicoli piliferi, se ne distinguono diverse forme, sulla base dell’estensione: possiamo avere un interessamento del cuoio capelluto con caduta dei capelli in chiazze, o la caduta di tutti i capelli (definita alopecia areata totale), oppure la caduta di tutti i capelli e i peli (alopecia areata universale), oppure si può assistere a una alopecia areata circoscritta di alcune aree come per esempio delle sopracciglia, delle ciglia e della barba, che improvvisamente diventano prive di peli.




Quali sono le cause e i fattori di rischio dell’alopecia?

In base al tipo di alopecia si distinguono cause diverse. Nel caso del telogen effluvium, cioè della caduta lieve e diffusa dei capelli, senza diradamento visibile, le cause possono essere la assunzione di alcuni di farmaci, i disturbi tiroidei, la carenza di ferro, la perdita di peso, o le modificazioni ormonali che seguono la gravidanza o la menopausa. In questi casi la caduta dei capelli si arresta se si rimuove la causa scatenante. L’alopecia areata è una malattia autoimmune, quindi la causa è una tendenza dei nostri linfociti - cioè le nostre cellule di difesa - a sbagliare bersaglio aggredendo i follicoli piliferi come se fossero estranei. Spesso vi è una predisposizione genetica alle malattie autoimmuni e di frequente questi pazienti soffrono anche di altre malattie autoimmuni come la tiroidite o la celiachia. Fra i fattori scatenanti che in un certo momento della vita fanno comparire l’alopecia areata in chi è predisposto, vi sono eventi che possono influenzare le difese immunitarie come, ad esempio, malattie virali o vaccinazioni. Ma nessuno di questi fattori è stato mai associato con assoluta certezza all’alopecia aerata che spesso compare senza che sia accaduto nessun evento scatenante.

Come riconoscerla? 

Ogni forma di alopecia ha dei sintomi clinici caratteristici. Se si nota una perdita improvvisa di capelli superiore rispetto alla norma, quando i laviamo, li pettiniamo o ci passiamo le mani, è importante rivolgersi a uno specialista dermatologo per diagnosticare le cause del telogen effluvium e procedere con il trattamento più adeguato. La comparsa lenta e progressiva di un diradamento dei capelli alla sommità del capo è invece tipica dall’ alopecia androgenetica, che nel maschio si associa a retrocessione delle tempie e diradamento al vertice: anche in questo caso è il dermatologo lo specialista di riferimento, in grado di prescrivere farmaci specifici e efficaci per questo problema. È tipico dell’alopecia areata la comparsa molto rapida di 1 o più chiazze rotondeggianti completamente prive di capelli o della caduta acuta di tutti i capelli.

Quali sono le soluzioni migliori per combattere l’alopecia aerata?

La terapia dell’alopecia areata deve mirare alla riduzione dell’aggressione contro il follicolo pilifero dalle nostre cellule infiammatorie di difesa e quindi si usano soprattutto i corticosteroidi, somministrati in varie modalità: applicati localmente, iniettati delle chiazze o per via generale. Questa è solitamente la terapia di prima scelta, che ovviamente deve essere prescritta dal dermatologo che visita il paziente, accerta la diagnosi e prescrive la terapia spiegandone bene come dose e durata. Mentre nelle forme lievi di alopecia aerata la ricrescita può avvenire senza alcun trattamento, generalmente entro un anno, le forme più gravi hanno spesso un andamento cronico-recidivante, con ricrescita e esodi di ricaduta dei capelli.

Benedetta de Mattei





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