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Capitani Reggenti in visita alla mostra fotografica "Trittico d'autore"

12 gen 2013
Capitani Reggenti in visita alla mostra "Trittico d'autore"
Capitani Reggenti in visita alla mostra "Trittico d'autore"
MOSTRA FOTOGRAFICA

TRITTICO D’AUTORE – IMMAGINI E VISIONI

Casa del Castello di Borgo Maggiore dal 8 dicembre (inaugurazione ore 18) al 6 gennaio 2013

Fotografi: Mario Forgione, Vittori Giardi, A. Gabriele Mazza

Mario Forgione

ASTRATTISMI

Appassionato di fotografia macro, ha sentito il bisogno di uscire dai canoni tradizionali che
connotano tale disciplina. Naturalmente i mezzi, le luci, le tecniche adoperate sono sempre quelle
tradizionali e applicate con rigore. E’ il soggetto che cambia, non più elementi statici come “tradizione”
imporrebbe.

Le spirali di fumo sono il pretesto per creare immagini variopinte con colori quasi sempre
fluorescenti, che emergono dal nero dello sfondo nella loro essenza minimalista. Altre immagini di fumo
desaturate quasi fino al bianco e nero o in qualche caso in versione monocromatica sono realizzate su fondi
bianchi.

Le luci “agitate” davanti all’otturatore aperto nel buio più totale creano forme che a volte ricordano
animali, u.f.o. o più semplicemente quell’astrazione dove ciascuno vede ciò che personalmente immagina.

Le gocce sono riprese in modo deformante e ben pochi sono i soggetti riconducibili alle forme o
sembianze note, qualche piccolo particolare emerge per essere riconoscibile. Anche in questa sezione i
colori sono iper-saturi e molto contrastati.

Le stampe sono state effettuate su carta chimica in versione lucida per rappresentare
efficacemente i colori al limite della gamma riproducibile e rendere al meglio la “fuoriuscita” dal supporto
di stampa.

Vittorio Giardi

LE TELE

Tutte le stampe sono state fatte su tela “vera” con un processo di lavoro che prevede la
“spellicolatura” dell’immagine dal proprio supporto e poi il trasferimento sulla stoffa. Il telaio è in legno
esattamente come per le tele da pittura. La premessa è doverosa perché mai come in questo caso il mezzo
si identifica col fine che è quello di contaminare diversi metodi espressivi quali sono la pittura e la
fotografia.

Il primo settore di immagini è costituito da scatti di soggetti “reali”, fotografati in studio con set di
luci tipici dello still – life, o in alternativa anche con la tecnica del dipingere con la luce ovvero pennellare i
soggetti con una torcia elettrica nel buio. Questi sono i mezzi tecnici adoperati, ma è il “come” che diventa
fondamentale per la costruzione dell’immagine. E’ una rappresentazione surreale nel senso che si va oltre

la realtà dove gli oggetti lievitano, si deformano, mutano la condizione abituale ed è attraverso queste
mutazioni che trasmettono messaggi e metafore: la vita di un fiore, di un frutto, l’evoluzione della tecnica,
il legame con le atmosfere del passato. E poi il gioco, soggetti che escono dalle cornici, rubinetti che
riempiono bicchieri dalle immagini di cascate d’acqua….

Il secondo settore è dedicato alla fotografia di paesaggio con il preciso intento di conferire l’aspetto
pittorico e quindi la scelta di scattare in condizioni di luci e di eventi atmosferici particolari, quali albe e
tramonti, nebbie e foschie, illuminazione radente o riprese in controluce. I colori sono “piegati” alle scelte
del fotografo così come l’utilizzo di filtri che simulano le pennellate o la struttura della tela perché il
progetto questo prevede: la contaminazione.

A. Gabriele Mazza

FAVOLE E INGANNI

Sono improbabili le presenze di danzatrici o cavalli in atteggiamenti affettuosi in mezzo a boschi
innevati o nelle brume dell’alba. La maschera presente sulla scena di un alba e di un tramonto sta lì a
testimoniare l’inganno inteso come finzione teatrale.

Seguono immagini di acqua, laghi e cascate, riprese in condizioni di luce scarsa, il vento muove
alberi e foglie e rende l’acqua setosa.

La favola (le favole) è ambientata nel bosco, i protagonisti sono riconoscibili attraverso simboli,
attraverso colori, il rosso, il nero, il bianco, l’azzurro. L’unica presenza umana è la ragazza dalla faccia di
porcellana che, entrando in scena, nello stesso tempo partecipa e osserva.

L’inganno prosegue con fotografie di alberi in movimento durante una nevicata nel bosco, reticolati
e cespugli coperti di brina ancora prima del crepuscolo, illuminati da fonti di luce con temperature diverse,
che cadono verso precipizi immaginari. Il movimento della macchina fotografica imprime dinamica
all’immagine di un acero rosso in autunno.

Le immagini dei cavalli, delle danzatrici e della maschera sono frutto di fotomontaggi anche se i vari
soggetti sono stati ripresi in condizioni compatibili con l’ambiente. Tutti gli effetti delle altre immagini sono
stati ottenuti in ripresa.

Le stampe sono state fatte su carta di puro cotone con inchiostri a pigmento, questa tecnica porta
l’osservatore a entrare e cercare i dettagli nell’immagine.


Comunicato stampa

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