A distanza di oltre cinque anni dall’evasione di Luciano La Pietra e Maurizio Palermi, fuggiti dal carcere dei Cappuccini nel giugno 2000, gli inquirenti sono tornati sul luogo, accompagnati dal magistrato titolare dell’inchiesta, Alberto Buriani, per eseguire una serie di accertamenti e, presumibilmente, ricostruire l’esatta dinamica dell’evasione. Di nuovo presa in considerazione l’ipotesi che i due siano fuggiti passando dall’angusta finestrella con le sbarre tagliate: certo che, in questo caso, i due fuggiaschi avrebbero avuto bisogno, quantomeno, dell’aiuto esterno di qualcuno per riuscire a passare. Com’è noto, da un paio di mesi l’inchiesta è stata riaperta e da allora il Commissario della Legge si è adoperato per chiarire una volta per tutte i contorni di quella che, già cinque anni fa, apparve come la più rocambolesca quanto improbabile evasione mai messa in atto. A tal proposito, non più di qualche settimana fa, il giudice ha interrogato anche il consigliere Francesca Michelotti, all’epoca dei fatti Segretario agli Interni e Giustizia. E pare che almeno un altro interrogatorio eccellente sia in arrivo nei prossimi giorni. Sembra invece esclusa l’eventualità di ascoltare Maurizio Palermi, evaso assieme a La Pietra: gli inquirenti infatti temono che, dopo tutto questo tempo, l’uomo potrebbe essere stato opportunamente “imbeccato” e, quindi, rivelarsi teste non più attendibile.
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