Un'attività lavorativa può diventare un vero e proprio strumento terapeutico.
È quello che accade da 20 anni al laboratorio di Ceramica "Il Libeccio", la struttura semiresidenziale nata con lo scopo di fornire un lavoro protetto a utenti del Servizio di Salute Mentale per agevolare il reinserimento nel tessuto sociale e il recupero di capacità lavorative.
E questa mattina a Fiorentino si è celebrato il ventennale del Centro; gli ospiti presenti alla cerimonia sono stati accompagnati nei diversi ambienti del laboratorio, dove hanno potuto visionare le procedure di produzione dei manufatti: dal grezzo alla smaltatura e dalla pittura alla decorazione.
All'interno della struttura viene prodotta ceramica tradizionale, realizzata a mano in tutti i suoi passaggi, con l'obiettivo di rientrare in un mercato reale: alcuni prodotti artigianali vengono infatti venduti presso la Funivia di Borgo Maggiore, nell’atrio dell’Ospedale e in un paio di negozi turistici di Città.
Un percorso significativo per le oltre 60 persone che dal '97 sono passate nel laboratorio, al termine del quale sono state dimesse avendo raggiunto gli obiettivi per poter condurre una vita autonoma mantenendo un lavoro presso esercizi privati o del settore pubblico.
All'interno del Centro gli utenti sono seguiti da un assistente sociale, un tecnico e un responsabile della struttura.
Oltre alla produttività c'è dell'altro: le persone vengono accompagnate in un percorso che prima di diventare produttivo, è riabilitativo e umano.
Nel video l'intervista al Responsabile Servizi Riabilitativi ISS Luigi Maria Morganti
Silvia Sacchi
È quello che accade da 20 anni al laboratorio di Ceramica "Il Libeccio", la struttura semiresidenziale nata con lo scopo di fornire un lavoro protetto a utenti del Servizio di Salute Mentale per agevolare il reinserimento nel tessuto sociale e il recupero di capacità lavorative.
E questa mattina a Fiorentino si è celebrato il ventennale del Centro; gli ospiti presenti alla cerimonia sono stati accompagnati nei diversi ambienti del laboratorio, dove hanno potuto visionare le procedure di produzione dei manufatti: dal grezzo alla smaltatura e dalla pittura alla decorazione.
All'interno della struttura viene prodotta ceramica tradizionale, realizzata a mano in tutti i suoi passaggi, con l'obiettivo di rientrare in un mercato reale: alcuni prodotti artigianali vengono infatti venduti presso la Funivia di Borgo Maggiore, nell’atrio dell’Ospedale e in un paio di negozi turistici di Città.
Un percorso significativo per le oltre 60 persone che dal '97 sono passate nel laboratorio, al termine del quale sono state dimesse avendo raggiunto gli obiettivi per poter condurre una vita autonoma mantenendo un lavoro presso esercizi privati o del settore pubblico.
All'interno del Centro gli utenti sono seguiti da un assistente sociale, un tecnico e un responsabile della struttura.
Oltre alla produttività c'è dell'altro: le persone vengono accompagnate in un percorso che prima di diventare produttivo, è riabilitativo e umano.
Nel video l'intervista al Responsabile Servizi Riabilitativi ISS Luigi Maria Morganti
Silvia Sacchi
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