La badante, vestita di rosso, a sorpresa, afferra il rapinatore che aveva appena avuto una colluttazione con il direttore di agenzia. Nella fase di scavalcamento del bancone, che separa il personale dagli avventori, strattona l’incredulo e sorpreso malvivente e lo sbatte atterra.
L’uomo cerca di divincolarsi, ma la badante, molto grintosa, gli sta addosso lo tiene fermo, faccia a terra. Sullo sfondo si vedono, all’esterno, vicino all’ingresso, i complici che nel tentativo di entrare e soccorrere il rapinatore colpiscono il vetro antisfondamento della banca per ben 20 volte, con una mazza di ferro da 5 kg. Nulla da fare. Il vetro regge. Il tutto avviene in 3-4 minuti. I due rapinatori scappano con una lancia tema verde rubata a Riccione il 6 dicembre.
A Ca’ Chiavello, lasciano l’auto rubata e salgono, su un mezzo “pulito”. Probabilmente un furgone bianco. Il rapinatore neutralizzato dalla coraggiosa badante viene arrestato. Prima del carcere, le cure in ospedale, per i colpi ricevuti nella lotta: 4 giorni di prognosi.
Difficile l’identificazione del malvivente, perché si è cancellato le impronte digitali, ponendo della colla superforte sui polpastrelli. Nell’interrogatorio di polizia giudiziaria e in quello di fronte all’inquirente, il commissario della legge Roberto Battaglino, il giovane si è avvalso della facoltà di non rispondere. Battaglino lo interrogherà nuovamente nei prossimi giorni, nel frattempo resterà in carcere.
Ha detto di chiamarsi Matteo Colucci e di essere di Cerignola, un comune della provincia di Foggia, ad alta densità criminale. Ha compiuto 24 anni in carcere, il giorno della vigilia di Natale. Si ipotizza che la banda possa avere un basista in zona che abbia fornito un luogo dove tener nascosta per ben due settimane l’auto utilizzata dai rapinatori per la fuga.
Non si esclude che ci possano essere collegamenti con gli autori della rapina alla Cassa di Risparmio di Borgo Maggiore. La dinamica è stata pressoché identica, con il rapinatore che, armato di taglierino, è entrato da solo e si è subito coperto il volto con una calzamaglia, appena all’interno. Le indagini della gendarmeria sono condotte in collaborazione con l’Interpol. La badante anti-rapina, per il coraggio e l’abilità dimostrata potrebbe ricevere un encomio o un premio.
L’uomo cerca di divincolarsi, ma la badante, molto grintosa, gli sta addosso lo tiene fermo, faccia a terra. Sullo sfondo si vedono, all’esterno, vicino all’ingresso, i complici che nel tentativo di entrare e soccorrere il rapinatore colpiscono il vetro antisfondamento della banca per ben 20 volte, con una mazza di ferro da 5 kg. Nulla da fare. Il vetro regge. Il tutto avviene in 3-4 minuti. I due rapinatori scappano con una lancia tema verde rubata a Riccione il 6 dicembre.
A Ca’ Chiavello, lasciano l’auto rubata e salgono, su un mezzo “pulito”. Probabilmente un furgone bianco. Il rapinatore neutralizzato dalla coraggiosa badante viene arrestato. Prima del carcere, le cure in ospedale, per i colpi ricevuti nella lotta: 4 giorni di prognosi.
Difficile l’identificazione del malvivente, perché si è cancellato le impronte digitali, ponendo della colla superforte sui polpastrelli. Nell’interrogatorio di polizia giudiziaria e in quello di fronte all’inquirente, il commissario della legge Roberto Battaglino, il giovane si è avvalso della facoltà di non rispondere. Battaglino lo interrogherà nuovamente nei prossimi giorni, nel frattempo resterà in carcere.
Ha detto di chiamarsi Matteo Colucci e di essere di Cerignola, un comune della provincia di Foggia, ad alta densità criminale. Ha compiuto 24 anni in carcere, il giorno della vigilia di Natale. Si ipotizza che la banda possa avere un basista in zona che abbia fornito un luogo dove tener nascosta per ben due settimane l’auto utilizzata dai rapinatori per la fuga.
Non si esclude che ci possano essere collegamenti con gli autori della rapina alla Cassa di Risparmio di Borgo Maggiore. La dinamica è stata pressoché identica, con il rapinatore che, armato di taglierino, è entrato da solo e si è subito coperto il volto con una calzamaglia, appena all’interno. Le indagini della gendarmeria sono condotte in collaborazione con l’Interpol. La badante anti-rapina, per il coraggio e l’abilità dimostrata potrebbe ricevere un encomio o un premio.
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