Di fronte a 45mila morti e al presunto utilizzo di armi chimiche da parte del regime del presidente Bashar al Assad contro il suo popolo, la diplomazia internazionale moltiplica i contatti e i tentativi di trovare una soluzione politica che ponga fine al bagno di sangue in Siria. L'inviato internazionale Lakhdar Brahimi ha lanciato un appello per la formazione di un governo di transizione dotato di pieni poteri, prima della tenuta di elezioni legislative, sottolineando che il cambiamento nel paese, dove è in corso ormai da 21 mesi una sanguinosa guerra civile, dovrà essere "reale".
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