Sul fronte penale la vicenda Puntoshop si chiude con un nulla di fatto. I reati contestati e cioè bancarotta semplice e bancarotta documentale si erano già prescritti l'8 settembre 2013. Lo ha fatto notare, nell'udienza odierna, il procuratore del fisco Cesarini e il commissario della legge Battaglino ne ha preso atto mettendo così la parola fine al processo. Era già stata prescritta, in istruttoria, anche la bancarotta fraudolenta. Non luogo a procedere, dunque, per gli imputati Roberto Scipioni, Emanuele Scipioni, Erika Muscioni e Luigi Carattoni responsabili della ditta di televendite per corrispondenza e della società che si occupava delle spedizioni. Sul fronte penale dunque nessuno dovrà rispondere del buco di circa sette milioni di euro nei confronti delle banche e di circa 400 mila euro di stipendi non versati ai dipendenti. Ora per chi vorrà ottenere un risarcimento danni resta solo la carta della giustizia civile. “Prescrizione non significa proscioglimento. E' una vicenda nata male in istruttoria – commenta laconico il legale dei creditori Gian Nicola Berti - Qualcuno che aveva delle responsabilità l'ha fatta franca”.
Luca Salvatori
Luca Salvatori
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