Caio Giulio Cesare, che sta combattendo la Guerra di Gallia, viene dichiarato dal Senato nemico della Repubblica a seguito del suo rifiuto di deporre il comando e rientrare a Roma da privato cittadino. Invece di sciogliere l’esercito e piegarsi ad un ordine che ritiene iniquo, Cesare decide di marciare verso Roma alla testa di una legione formata da cinquemila fanti e trecento cavalieri. Varca, con i suoi legionari armati, il fiume Rubicone e pronuncia la storica frase "Alea iacta est" ovvero "il dado è tratto". Nessun romano, infatti, può oltrepassare in armi quel confine senza il permesso della Repubblica: di qua dal fiume Cesare è un ribelle. È l’inizio della guerra civile.
Riproduzione riservata ©