Figlio di Tim Buckley, uno dei più grandi cantautori del secolo scorso, Jeff debutta con un grandissimo esordio: “Grace”. Purtroppo fu anche l'ultimo album perché all'età di trent'anni morì annegato a Memphis, il 29 maggio 1997. "Grace" è l'unico disco completo che ha lasciato alla sua memoria, eppure ha già tracciato un solco profondo nella storia musicale recente.
Le dieci canzoni dell'album sono divise tra canti liturgici di forte impatto spirituale e ballate pop/rock/soul da groppo alla gola. Tutte passeranno alla storia, ma con l'"Hallelujah" di Leonard Cohen, Jeff tocca livelli di intensità interpretativa altissimi. Il successo di critica ottenuto dal disco fu enorme: AllMusic assegnò all'album un punteggio di 5 stelle e molte riviste specializzate inserirono l'album tra i migliori del 1994. Inoltre, la rivista Juice lo ha considerato il 10º miglior album degli anni novanta, mentre secondo la rivista Rolling Stone occupa il 303º posto nella lista dei 500 migliori album di tutti i tempi. Molti sono gli artisti che si dichiarano influenzati da Jeff Buckley e dal suo unico vero album.
Le dieci canzoni dell'album sono divise tra canti liturgici di forte impatto spirituale e ballate pop/rock/soul da groppo alla gola. Tutte passeranno alla storia, ma con l'"Hallelujah" di Leonard Cohen, Jeff tocca livelli di intensità interpretativa altissimi. Il successo di critica ottenuto dal disco fu enorme: AllMusic assegnò all'album un punteggio di 5 stelle e molte riviste specializzate inserirono l'album tra i migliori del 1994. Inoltre, la rivista Juice lo ha considerato il 10º miglior album degli anni novanta, mentre secondo la rivista Rolling Stone occupa il 303º posto nella lista dei 500 migliori album di tutti i tempi. Molti sono gli artisti che si dichiarano influenzati da Jeff Buckley e dal suo unico vero album.
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