Le “zingarate” di Tognazzi, Del Prete, Celi e Moschin compiono 41 anni. Era il 10 agosto 1975 quando nelle sale italiane uscì il capolavoro di Mario Monicelli: Amici miei.
Erano le avventure di quattro inseparabili amici d'infanzia fiorentini, sulla cinquantina, che affrontavano i loro disagi, come eterni Peter Pan, con scherzi a danno di malcapitati.
Un film che divenne in brevissimo tempo un vero e proprio “cult”, al punto che la parola "supercazzola", ossia frasi senza senso, tra termini veri e inventati, pronunciate però con una serietà tanto convincente da lasciare interdetto l'interlocutore, diventò un neologismo riconosciuto dai più.
Ecco la famosa "supercazzola" al vigile urbano
Erano le avventure di quattro inseparabili amici d'infanzia fiorentini, sulla cinquantina, che affrontavano i loro disagi, come eterni Peter Pan, con scherzi a danno di malcapitati.
Un film che divenne in brevissimo tempo un vero e proprio “cult”, al punto che la parola "supercazzola", ossia frasi senza senso, tra termini veri e inventati, pronunciate però con una serietà tanto convincente da lasciare interdetto l'interlocutore, diventò un neologismo riconosciuto dai più.
Ecco la famosa "supercazzola" al vigile urbano
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