Il dramma della cura e del distacco dopo la pandemia il senso dell'amore sa di morte... siamo comunque malati, ricoverati dentro noi stessi: isolati. Pippo Delbono racconta con i suoi attori e compagni di strada insieme ai musicisti del fado (identità altre) 'cantano' la malinconia dell'AMORE incessante. “Come farebbe un bambino catturato da una danza che non conosce” - scrive il regista. Lo spettacolo è ora una parata, ora un tableau vivant, come un quadro a colori di una lenta processione, un cammino. Una grammatica scenica del pieno/vuoto e del silenzio tra due note. AMORE soltanto, come dire: soltanto amore, puro. Rami bianchi di un albero secco nella terra della nostalgia: il Portogallo. Il cuore come le strade strette e ingiallite della vecchia Lisbona, o di Lisbona vecchia nella penombra di un cero che si scioglie sull'oceano dell'Amore. L'Angola terra coloniale, invece, è nelle parole in musica di Aline Frazão d'origine capoverdiana.
fz
Commento del regista Pippo Delbono