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Conclusa la seconda campagna di scavi a Castellaro di Casole. Bottazzi: "Basi della storia sammarinese"

di Maria Letizia Camparsi
3 giu 2022

"Il sito di Castellaro di Casole è stato indagato negli anni 50 del 1900 dall'ingegner Gino Zani - introduce Paola Bigi, Sezione Archeologica Musei di Stato -. È stato uno scavo pionieristico, il primo scavo archeologico a San Marino. Questo progetto, intrapreso nel 2019, vuole studiare i materiali rinvenuti da Zani, ma effettuare anche un riscontro sul posto delle strutture da lui evidenziate, oltre alla ricerca di eventuali altri livelli antropizzati".

"Questa seconda campagna di sondaggi archeologici - spiega Gianluca Bottazzi, direttore scientifico dello scavo - ha permesso di riscontrare i dati di Zani e ricontrollarli con criterio scientifico, perché questo insediamento, questo antico castello è significativo per comprendere la storia sammarinese. Il rafforzamento della comunità locale del '200/'300 passa attraverso il controllo e la defunzionalizzazione militare di questo e di altri siti del territorio".

"L'importanza dello scavo per noi come museo - aggiunge Mario Marchioni, responsabile Musei di Stato - è dimostrare che l'attività del museo stesso è anche ricerca scientifica. E' anche andare a valorizzare quei periodi storici meno conosciuti della storia sammarinese".

"Trovare il modo di valorizzare queste evidenze - conclude Andrea Belluzzi, segretario alla Cultura - si incrocia con la domanda e l'interesse di natura culturale ma anche turistico. Credo che da questi scavi, da queste evidenze dovremmo trovare il modo di fare quelle connessioni per valorizzarle in maniera adeguata e renderle maggiormente fruibili".

Nel video le interviste a Paola Bigi (Sezione Archeologica Musei di Stato), Gianluca Bottazzi (direttore scientifico dello scavo), Mario Marchioni (responsabile Musei di Stato) e Andrea Belluzzi, segretario alla Cultura






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