RAGIONE e OPINIONE si basano sulla parola che descrive un FATTO supportato dai ricordi tanto da spingerci a far la differenza (soppesando la realtà) tra VERITÀ e BUGIE. L'Effetto Rashomon (tratto dal film del 1951, premiato a Venezia e vincitore dell'Oscar, di Akira Kurosawa) dove i testimoni di un omicidio descrivono la storia tutti in modo contraddittorio e diverso. Un samurai trovato morto e la moglie violentata da un bandito sotto gli occhi di un boscaiolo a sua volta inventa davanti a un monaco che dovrà testimoniare spaventato avendo incrociato la coppia prima dell'accaduto. Mentono tutti o insieme dicono brandelli di verità!? Da cosa deriva la distorsione temporale e narrativa? Ci sono tante piccole differenze del reale quanti sono i partecipanti alla vicenda. Le versioni tutte verosimili possono anche non costituire la vera ragione risultando essa stessa opinabile. Allora, la verità dove sta: chi ha ragione? Il resoconto dell'avvenimento poi sceneggiato deriva da un raccontino scritto da uno studente dell'Università Imperiale nel 1916. Kurosawa conclude il film con un neonato abbandonato nella boscaglia adottato dal boscaiolo ladro che ha già 6 figli, lui sarà il VII... e il monaco smette di aver paura... ( del prossimo).
fz