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Giornalismo: a San Marino l'apertura del XX Premio giornalistico televisivo Ilaria Alpi

4 set 2014
Giornalismo: a San Marino l'apertura del XX Premio giornalistico televisivo Ilaria AlpiGiornalismo: a San Marino l'apertura del XX Premio giornalistico televisivo Ilaria Alpi
Giornalismo: a San Marino l'apertura del XX Premio giornalistico televisivo Ilaria Alpi - Apre ufficialmente sul Titano la XX edizione del Premio Ilaria Alpi, in una giornata particolarmente...
Apre ufficialmente sul Titano la XX edizione del Premio Ilaria Alpi, in una giornata particolarmente celebrativa del tema dell'immagine come potente strumento di informazione. Al centro, il lavoro di Andy Rocchelli, giovane fotoreporter ucciso soltanto pochi mesi fa in Ucraina, a cui il Titano dedica una mostra inaugurata a Palazzo Graziani. Andy come Ilaria, morti in territori di guerra per raccontare verità scomode, per dare voce a chi non ne ha. Prende slancio da qui il dibattito sugli inviati, giornalisti o freelance, testimoni del nostro tempo, con il coraggio del proprio mestiere. Raccontano storie, stanno vicini alle persone, perdono la vita o rischiano quotidianamente di farlo – sottolinea Mariangela Gritta Grainer, Presidente dell'associazione Ilaria Alpi – peccato che spesso il loro lavoro non venga valorizzato. Dai ragazzi del collettivo Cesura, per il quale Rocchelli lavorava e da lui stesso fondato, il gap sta proprio qui: venire a conoscenza di qualcosa di importante solo quando succede l'irrimediabile. Per le foto di Andy è stato così. Allora ci si interroga sulla mancanza di garanzie, di tutela per i freelance in zone a rischio, sul perché si tenda al risparmio; e si resta con l'amaro in bocca – dicono - perché non ci sono risposte. Avere una scorta adeguata, ad esempio – rimarca il Direttore di RTV, Carlo Romeo – può veramente salvare la vita”. E' chiaro che ci vogliono soldi. Con una lettura del mestiere dell'inviato che non smentisce la sua arguzia e la fama di attento osservatore della realtà, Giancarlo Dotto assegna un certo valore alla speciale capacità di cogliere “l'incandescenza” dei fatti.
Cinque figli ed una lunga esperienza in tutti i principali teatri di guerra nel mondo: Stefano Belardini ha visto e vissuto situazioni che – ammette - “non puoi scrollarti di dosso”. Sua, la testimonianza più toccante.
Nel video le interviste a Giancarlo Dotto, giornalista e inviato e Stefano Belardini, telecineoperatore inviato TG1.

Silvia Pelliccioni

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