Teatro Dada e avanguardie futuristiche, una cantata a due voci sugli italiani dei primi Novecento, dentro la cultura di marginalità, oggi. In scena “non si canta perché non c'è più niente da cantare”. Noi,“Uccisi dal chiaro di luna” in uno spettacolo sulla vitalità sconfitta dalla nostra debolezza culturale. Si capisce perché “il Futurismo non aveva futuro” ( e così si stona) in una rappresentazione contro: il femminismo e la famiglia, il sentimento e la democrazia parlamentare. Un repertorio variegato dai proclami di lotta dei discepoli di Marinetti che 'usano' la donna dicendo cose indicibili! Per sempre... Nel Manifesto del 1909 sta scritto: “guerra igiene del mondo, disprezzo della donna e le belle idee per cui si muore”.
fz