63 i morti, tra le 11:03 e 12:38, in almeno tre ondate consecutive di bombardamenti. 37 erano sammarinesi ma tra le vittime anche tanti italiani che si erano rifugiati nella Repubblica di San Marino, sperando venisse risparmiata dalle bombe, in quanto paese neutrale. Molti di loro erano donne, in fila per la razione quotidiana di pane, al silo Molino Forno prima che nel centro storico della Repubblica si scatenasse l'inferno. La cerimonia alla Chiesa di Santa Mustiola in occasione del 78esimo anniversario. Ad officiare la funzione Don Marco Mazzanti, Rettore della Basilica del Santo. Presente alla funzione il Capitano di Castello di San Marino Città Tomaso Rossini.
La cerimonia di commemorazione è poi proseguita al Cimitero Monumentale di Montalbo, alla presenza del Segretario di Stato alle Finanze Marco Gatti. Deposta una corona d'alloro al monumento eretto nel 1961, in memoria delle 63 vittime. Da informazioni dell'Intelligence Service al Comando Inglese si dava per certo che il territorio sammarinese fosse utilizzato dai tedeschi anche con una base di rifornimento, un errore che il Regno Unito non riconobbe mai, di fatto, anche se 17 anni più tardi versò 80mila sterline a San Marino per le sofferenze subite a causa del bombardamento. Non solo cerimonie ufficiali. Per non dimenticare il dramma di quel lunedì d'estate che cambiò tutto anche un video, in collaborazione con San Marino RTV e Associazione Treno Bianco Azzurro.
Ideato da Luca Giacobbi ed Anna Chiara Macina, attraverso le letture di alcuni brani tratti dal libro “Il viale delle rose" di Giuseppe Marzi, (che è anche autore del video), a cura di Francesca Pallozzi Lavorante, dà voce allo shock psicologico allo smarrimento, scavando nelle emozioni. In quei racconti in prima persona l'identità dei luoghi simbolo di San Marino, dove ci si conosce tutti, tra polvere e sangue diventano al tempo stesso monito e memoria collettiva.