“Teta Veleta” la frase di Pasolini che definisce Laura Betti nella sua sete di piacere e fame di vita anche secondo l'interpretazione di Elena Bucci che ha studiato la sua vita (libri, video e film, canzoni e amori) e se n'è invaghita. La sua aria da bimba tremenda e fragile. “Bimba” la chiamava il poeta e regista, una Bimba che sapeva di belva feroce, di ribellione e noia, eternamente viscerale. Pier Paolo Pasolini la adorava per la “disperata vitalità”. Laura aveva lavorato con tutti i maestri del Novecento e amato veramente solo il poeta di Casarsa. Teneva un diario e Bucci lo ha penetrato disvelandola. L'attrice de' LE BELLE BANDIERE usa la lingua del teatro e dell'arte per parlare di donne. Laura Betti ha custodito per anni il Fondo Pasolini e la memoria dello scrittore per questo sta a pieno titolo nel PPP100 ravennate nella figura di una splendida autrice-attrice, ELENA BUCCI.
fz