Sofocle in versione freudiana rivisitato da Pasolini in chiave autobiografica EDIPO RE in ambientazione barbarica tra Bologna e Milano (epilogo atemporale), il Friuli (prologo dolente) e il Marocco. Edipo uccide Laio re di Tebe (a sua insaputa padre naturale) vincendo anche la Sfinge e sposa Giocastra la regina che è sua madre. L'indovino Tiresia gli rivela l'inganno del fato: lui si acceca con la fibbia della moglie e vaga in esilio mentre lei s'impicca e paga... nel silenzio. “Com'è terribile conoscere, quando la conoscenza non giova a chi la possiede” - scrive Sofocle. Attualità e universalità: Pasolini sposta il piano spazio-temporale tra Freud e Marx. Edipo cieco è il poeta e regista che vaga suonando il flauto per i paesaggi urbani di Bologna: “la vita finisce dove comincia”, e torna nel covo dell'infanzia.