Riconquistare la piazza con una azione carnevalesca basata sul folklore e le nuove tecnologia per una finta festa popolare guardando alla tradizione del teatro itinerante di strada. Cabaret, danza e video in un gioco di ruolo con il pubblico direttamente nel posto dove vive (Rubiera nel reggiano stasera e altre piccole cittadine anche romagnole durante l'estate). Il progetto realizzato in residenza artistica con la collaborazione del Teatro Biblioteca di Quarticciolo tra convivenza locale e globalizzazione. FAKE FOLK in un chiostro della Corte Ospitale è una sfida che trasforma lo spettacolo in una festa. Dopo il grande distanziamento dei mesi invernali in due stagione avverse cosa può fare una comunità? Persone assopite e gente chiusa dalle community dei social che da anni riempiono un vuoto con un ulteriore vuoto. Uccidi il vecchio per far emergere il nuovo è il dic(k)tat del Carnevale ma è lo stesso metodo della innovazione tecnologica spinta... la soluzione è nel decentramento artistico che ricomincia dal territorio (modulare: con un modulo adattabile ai luoghi) in multidisciplinarietà non senza creatività.
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Intervento critico di ANDREA COSENTINO Ideatore progetto artistico