Novosta Vs Drenizia. La regione di Horlika è il problema. Un mondo simulato che vive una situazione di conflitto il caso di specie esaminato dagli studenti e dai docenti della Scuola Secondaria Superiore nel corso del seminario di tre giorni di educazione alla Pace. La novità introdotta a livello sperimentale ha sollecitato l’approfondimento storico, sociale, politico, economico su nazioni che avrebbero il compito di promuovere la convivenza ed invece provocano il conflitto destabilizzando intere regioni del mondo. I motivi della guerra, quella stessa guerra che, con nuovo vigore, minaccia e affligge il continente Europeo e rischia di espandersi a livello globale, sono stati al centro dell’attenzione dei ragazzi e dei loro insegnanti sotto la direzione scientifica dell’Archivio del Disarmo presieduto dal prof. Fabrizio Battistelli, professore ordinario di Sociologia presso l’Università La Sapienza di Roma. Iniziato mercoledì mattina il seminario ha toccato i grandi temi della geopolitica, mettendo a nudo la fragilità dei poteri costituitisi negli Stati nazione e per questo il rischio elevato dei conflitti. Poteri fragili e quindi spinti al riarmo, visto come soluzione sia per espandersi e rafforzarsi, ma anche per garantire un elevato livello di deterrenza. Il problema è che in queste condizioni a volte non sono necessarie problematiche gravi per cadere nella spirale della violenza, come è accaduto con la prima guerra mondiale, in cui fu la corsa al riarmo e la necessità dell’uso delle armi a scatenare il conflitto. Disarmo quindi come condizione primaria per garantire la pace, ma anche dialogo e confronto. La simulazione della crisi fra Novosta e Drenizia in cui ogni studente e insegnante assume un ruolo specifico fra i protagonisti del conflitto, serve per capire se esistono soluzione alle problematiche che vengono poste muovendosi nei binari del diritto internazionale sotto il controllo degli organismi deputati a garantire la pace, Nazioni Unite prima di tutti. La scuola di San Marino entra con determinazione sui temi della convivenza non trascurando la diversità delle etnie e delle religioni. Sebbene sperimentalmente di fatto la scuola ha realizzato uno dei punti sostanziali del core business della Repubblica di San Marino, facendo vivere ai suoi attori tre giorni di approfondimento e ricerca, ma anche di forti emozioni. Archivio Disarmo ha esaurito il proprio compito, ora tocca a docenti e studenti portare avanti il lavoro, trasferendo in tutte le classi gli elementi che hanno acquisito. Fra questi la Prof.ssa Alessandra Mularoni che ha collaborato nell’organizzazione del seminario e ora ha il compito di condividere a livello interdisciplinare l’esperienza nel corso di tutto l’anno scolastico. Di certo il corso di educazione alla Pace ha avviato alla formazione giovani ricercatori, un seme che potrebbe presto riservare importanti sorprese.
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