La società civile è la terza gamba del nuovo modello di sviluppo, che non può più essere incentrato sulla vecchia dicotomia fra pubblico e privato. Il professor Stefano Zamagni, illustre economista, docente all’Università di Bologna ma anche presidente dell’Agenzia per le Onlusl, non ha alcun dubbio. E’ questo il nodo dei nodi, la convergenza sul modello di sviluppo. Sul tema portante della tavola rotonda, il welfare, mette in evidenza due livelli di stato sociale: quello totalmente a carico dello Stato, che garantisce l’indispensabile a tutti, e quello invece organizzato dalla società civile, dei suoi corpi intermedi. “Ci sono forze politiche – ha detto – che intendono questo secondo livello di tipo “particolaristico”, riservato cioè solo ad alcuni soggetti. Io propendo per un tipo, invece, "universalistico". Il federalismo fiscale – ha aggiunto – deve perseguire questa filosofia. Diversamente l’Italia si spaccherebbe e creerebbe figli e figliastri. Una logica in contrasto con uno dei fondamenti della dottrina sociale della Chiesa: la solidarietà, che si affianca alla sussidiarietà”. Ai giovani imprenditori cristiani l’esortazione dell’economista riminese: battersi per favorire la transizione verso il secondo livello di welfare. A loro il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, ha inviato un messaggio nel quale assicura l’appoggio personale e sottolinea come la sussidiarietà sia il principio guida che ci viene consegnato dalla crisi economica. “Il bene comune – ha affermato il ministro – non nasce dallo Stato, ma dal cuore delle persone”.
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