Cento minuti d’adrenalina pura nella tipica scarna storia da film d’azione americano d’altri tempi. Ironia ed effetti speciali robusti da medio budget e tanto bei faccioni tosti da duri anni ottanta inossidabili culturisti in guerra col mondo. Un gruppo di mercenari, veterani di guerra pronti a ogni battaglia per denaro, incappano per caso in una storia vera di ingiustizia e amore: allora tutto cambia e i soldi possono aspettare. L’imperativo è abbattere i cattivi, far piazza pulita dei potenti, che tormentano la povera gente di un’isola un tempo felice del Centro America. La nota: sul set del film anche l’indistruttibile Silvestre si è lussato una vertebra durante uno scontro “tosto” con uno stuntmen esperto wrestler. Che dire: film ad alto contenuto violento ma con una indimenticabile sequenza di Rourke gonfio coi labbroni, tumefatto, in un ghigno da mimo della commedia dell’arte: un misto tragico tra Dario Fo e Arlecchino dei famosi fratelli Colombaioni, noti guitti circensi: Micky Rourke un attore oltre la maschera del tempo.
>>La programmazione cinematografica in Repubblica
Francesco Zingrillo
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