Il valore della cultura si può misurare sul piano della crescita sociale ma anche su quello del ritorno economico. Un concetto fondamentale sul quale si poggia il progetto di un distretto culturale, che veda impegnati in una rete e in un'azione comune, la Repubblica di San Marino e le amministrazioni dei territori limitrofi. Per questo i rappresentanti dei Comuni di Urbino, Rimini, San Leo, Monte Grimano, Novafeltria, insieme all'Unione dei Comuni della Valmarecchia e del Montefeltro, si sono seduti allo stesso tavolo per definire le strategie di collaborazione. L'idea è quella di cominciare a pensare ad un coordinamento delle iniziative e degli eventi culturali, evitando di disperdere risorse sempre più preziose; poi la suggestione della rete territoriale, per definire politiche culturali capaci di generare ricadute sociali e di produrre vantaggi economici.
In Italia la cultura muove una cifra che si avvicina a 215 miliardi di euro. Tanto viene quantificata la filiera culturale italiana, comprendendo il valore prodotto dalle industrie culturali e creative e quella parte dell’economia nazionale che viene attivata dalla cultura, in primo luogo il turismo. Lo afferma il rapporto Rapporto 2014 “Io sono cultura – l’Italia della qualità e della bellezza sfida la crisi” elaborato da Fondazione Symbola e Unioncamere, l’unico studio che annualmente quantifica il peso della cultura nell’economia nazionale. E mentre la crisi imperversa, il valore aggiunto prodotto dalle industrie culturali e creative funge da volano al resto dell’economia.
In Italia la cultura muove una cifra che si avvicina a 215 miliardi di euro. Tanto viene quantificata la filiera culturale italiana, comprendendo il valore prodotto dalle industrie culturali e creative e quella parte dell’economia nazionale che viene attivata dalla cultura, in primo luogo il turismo. Lo afferma il rapporto Rapporto 2014 “Io sono cultura – l’Italia della qualità e della bellezza sfida la crisi” elaborato da Fondazione Symbola e Unioncamere, l’unico studio che annualmente quantifica il peso della cultura nell’economia nazionale. E mentre la crisi imperversa, il valore aggiunto prodotto dalle industrie culturali e creative funge da volano al resto dell’economia.
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