Alla fine è giunto l’ok da parte dei rappresentanti sindacali del settore pubblico, chiamati a prendere in esame quanto emerso nel confronto con il Governo circa gli aumenti retributivi dei dipendenti pubblici, a seguito della firma dell’accordo tripartito. L’Attivo ha confermato che gli aumenti contrattuali, che prevedono un +1.6% per il 2009 e un + 2.1% per l’anno successivo, devono essere calcolati e applicati su tutte le voci che compongono la retribuzione, comprese quindi le indennità di funzione. Forti, dunque, le critiche al Governo, accusato di ambiguità e inaffidabilità su un diritto sancito dall’accordo del 9 luglio. L’attivo, con una decisione raggiunta a larga maggioranza, ha dato comunque mandato ai dirigenti sindacali di sottoscrivere il rinnovo contrattuale a condizione che nel verbale di accordo siano portate alcune modifiche minime, allegando la sintesi delle posizioni di non consenso delle federazioni. “Una scelta dettata dalla consapevolezza - si legge in un comunicato - e dalla necessità di portare avanti i contenuti e gli impegni complessivi dell’accordo tripartito, ma anche per dare un impulso al superamento della crisi economico-occupazionale”. L’Attivo dei quadri però precisa che la mancata inclusione delle indennità nella rivalutazione retributiva, rimane aperta e dovrà essere affrontata e risolta nell’ambito di un confronto che il Governo deve aprire al più presto.
Gianmarco Morosini
Gianmarco Morosini
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