Il rapido riscaldamento della Terra riguarda soprattutto il continente europeo, con un aumento delle temperature pari a circa il doppio della media globale, come afferma il rapporto sullo 'Stato europeo del clima 2023' redatto da Copernicus e dall'Organizzazione meteorologica mondiale rilevando che i tre anni più caldi sono stati a partire dal 2020 e i dieci più caldi dal 2007.
La buona notizia riguarda la produzione di energia rinnovabile, legata al sole, al vento e alla maggiore portata dei fiumi. Nel 2023, in Europa, la percentuale di produzione effettiva di elettricità da fonti rinnovabili è stata record, con il 43%, rispetto al 36% del 2022. Così per il secondo anno consecutivo, la produzione di energia da fonti rinnovabili ha superato quella da combustibili fossili.
Poi solo dati preoccupanti, con una serie di eventi estremi che hanno portato, da una parte, ondate di calore – nel luglio 2023 il 41% dell'Europa meridionale è stato colpito almeno da "forte stress da caldo" – , dall'altra precipitazioni sopra la norma. Lo scorso anno un terzo della rete fluviale europea ha registrato flussi fluviali superiori alla soglia di alluvione "elevata" e il 16% ha superato la soglia di alluvione "grave".
Lo stress da caldo, d'altro canto, ha avuto un impatto sulla salute. Negli ultimi 20 anni - spiega il rapporto - la mortalità legata al caldo è aumentata di circa il 30% e si stima che i decessi legati al caldo siano aumentati nel 94% delle regioni europee monitorate. Questa tendenza è particolarmente preoccupante, dato che in Europa si registra un numero crescente di giorni con almeno "forte stress da caldo" e nel 2023 si è registrato un numero record di giorni con "stress da caldo estremo".
Capitolo ghiacciai. Nel 2023, le Alpi hanno registrato un'eccezionale perdita di ghiaccio nei ghiacciai, legata all'accumulo di neve invernale inferiore alla media e al forte scioglimento estivo dovuto alle ondate di calore. Nel biennio 2022-2023, i ghiacciai delle Alpi hanno perso circa il 10% del loro volume residuo. Ma non si salva nemmeno la regione artica: l'anno appena passato è stato il sesto più caldo mai registrato. L'estensione del ghiaccio marino artico è rimasta al di sotto della media per gran parte del 2023. Al suo massimo annuale a marzo, l'estensione mensile è stata del 4% al di sotto della media. Al suo minimo annuale a settembre, l'estensione mensile si è classificata al sesto posto, con il 18% in meno rispetto alla media.