Il Governo ha approvato un decreto d’urgenza che fin da oggi cambia le regole e istituisce un vero e proprio regolamento al quale dovranno attenersi società di investigazione e di vigilanza privata. L’ultimo atto risale al 1994 e a distanza di 15 anni si interviene per fare chiarezza in un settore delicato e che, a parere del Segretario Arzilli, registrava troppe incongruenze. Il primo cambiamento riguarda l’oggetto sociale: vigilanza privata e investigazione dovranno essere separate e si potranno esercitare in forma disgiunta, o l’una o l’altra attività. Poi le incompatibilità, o meglio i requisiti che dovranno assicurare i soci, gli amministratori e gli stessi dipendenti: non avere in corso procedimenti penali, non aver subito condanne, non aver compiuto atti che offendono la morale, non essere dipendenti, soci, collaboratori o amministratori di enti, società pubbliche o a partecipazione pubblica. Per chi già opera 30 giorni per mettersi in regola pena la revoca della licenza imprenditoriale. Poi l’assetto societario, non più società anonime ma quote intestate a persone fisiche, facilmente individuabili. Infine le nuove norme che riguardano le Guardie Giurate e gli investigatori privati: per loro saranno istituiti appositi registri tenuti dal comando della Gendarmeria, previsti esami di abilitazione da superare, aggiornamenti annuali dei registri. Dovranno tenere un brogliaccio delle attività, sempre a disposizione della Gendarmeria, e depositarlo ogni tre mesi.
Discusse, dal Congresso di Stato, anche le pesanti affermazioni di Salvatore Vargiu, già responsabile della Cio, la società revocata. “Il Governo ha incaricato il Segretario Arzilli di presentare un esposto alla magistratura, nel quale sarà chiamato a rendere conto delle accuse lanciate e a rispondere – spiega Arzilli – dei reati da lui stesso indicati nell’intervista che sarà allegata agli atti. Il Governo – conclude Arzilli – non ha alcuna paura e chi fa certe affermazioni dovrà risponderne.”
Sergio Barducci
Discusse, dal Congresso di Stato, anche le pesanti affermazioni di Salvatore Vargiu, già responsabile della Cio, la società revocata. “Il Governo ha incaricato il Segretario Arzilli di presentare un esposto alla magistratura, nel quale sarà chiamato a rendere conto delle accuse lanciate e a rispondere – spiega Arzilli – dei reati da lui stesso indicati nell’intervista che sarà allegata agli atti. Il Governo – conclude Arzilli – non ha alcuna paura e chi fa certe affermazioni dovrà risponderne.”
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