E' una nomina che parte in salita, quella del Presidente di Banca Centrale. Le opposizioni alzano la voce e accusano il Governo di non aver rispettato gli impegni presi sul coinvolgimento delle forze politiche. Ieri, a Palazzo Begni, il primo incontro nel quale la Segreteria di Stato alle Finanze ha presentato i tre professionisti ritenuti più qualificati per il delicato incarico, e qui sono iniziate le note dolenti. Nessuna contestazione sulle figure professionali, i curricula dei tre esperti sono di altissimo profilo e questo viene riconosciuto da tutti, ma l'annunciato confronto preliminare non c'è stato e questo non è piaciuto per nulla, al punto che 4 gruppi di minoranza, UPR, Civico 10, Sinistra Unita e Rete, lamentano il mancato rispetto del loro ruolo e chiedono che le candidature passino al vaglio della Commissione Finanze prima di approdare in aula consiliare. “Si convochi – scrivono in una nota congiunta – una Commissione straordinaria prima di nominare il Presidente, per creare le condizioni per una votazione più consapevole dei profili e per evitare che una figura così importante si rapporti solo con il Governo”. Non lo dicono apertamente ma se il passaggio in Commissione dovesse saltare, potrebbero anche pensare di non votare la nomina in aula, la settimana prossima, lasciando la responsabilità alla sola maggioranza. I tre candidati hanno profili diversi ma tutti di grande spessore: Riccardo Ercoli, 44 anni , è membro del Dipartimento Affari Economici del Fondo Monetario Internazionale e ad Atene svolge l'attività di esperto in gestione delle finanze pubbliche al Ministero delle Finanze greco, che assiste nell'ambizioso programma di riforme avviato. Per conto della Commissione Europea ha seguito l'intera vicenda della crisi e degli aiuti alla Grecia, in stretto contatto con la Banca Centrale Europea e il Fondo Monetario Internazionale. Ercoli ha collaborato anche con la Commissione Finanze del Senato italiano e con l'Ufficio del Capo di Stato Maggiore della Guardia di Finanza, per le analisi sull'evasione fiscale. Gianfranco Antonio Vento ha 40 anni, vive a Londra, dove insegna Banca e Finanza alla Regent's University. E' professore ordinario di Economia degli intermediari anche all'Università Marconi di Roma e membro del board accademico del dottorato di ricerca in banca e finanza dell'Università La Sapienza, sempre di Roma. E' stato analista finanziario in Banca d'Italia e capo dei consulenti per le Banche Centrali della Tanzania, del Rwanda e della Nigeria. Ha avuto incarichi nel Fondo Monetario Internazionale, la Banca Africana di Sviluppo, la Banca Asiatica di Sviluppo. Marcello Mentini, 57 anni, viene dal mondo di Intesa San Paolo, in cui ricopre incarico dirigenziale per gli impatti delle normative internazionali sull'attività del gruppo. Ha collaborato a stretto contatto con Corrado Passera, che ha dato vita al gruppo Intesa San Paolo, prima di assumere importanti incarichi istituzionali, come quello di Ministro dello sviluppo economico e Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Il 31 gennaio 2015 non è mancato alla assemblea di fondazione di Italia Unica, il progetto politico lanciato proprio da Passera. Mentini ha ricoperto anche incarichi in organismi internazionali e in banche centrali, oltre ad un ruolo nell'ufficio studi economici e finanziari internazionali dell'ENI, Ente Nazionale Idrocarburi.
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