La seduta pomeridiana del Consiglio Grande e Generale si è aperta con la relazione del Segretario di Stato alla Sanità Roberto Ciavatta sulle dimissioni del Direttore Generale Iss Alessandra Bruschi, che lascerà l'incarico dopo il 30 settembre. All'origine delle dimissioni, ha riferito Ciavatta: “ Una campagna mediatica, con ripetuti attacchi e insinuazioni”. Ciavatta ha difeso a spada stratta l'operato del Direttore Generale dimissionario sottolineando, tra le altre cose, che con la sua gestione nel 2020 l'Iss ha risparmiato centinaia di milioni di euro, nonostante l'aggravio straordinario della pandemia. “La politica – ha dichiarato Ciavatta – deve restare fuori dall'Iss”.
Il Segretario alla Sanità ha inoltre rimarcato che per la prima volta, dopo molti anni, il bilancio Iss 2020 ha ricevuto il parere positivo del collegio dei sindaci e ha definito polemica spicciola e ingiustificata quella sulla retribuzione di risultato ricevuta dal Direttore Bruschi. Ciavatta ha anche parlato di “Dipendenti, deleteri, che non sanno sentirsi parte di una squadra”. Ha concluso con l'impegno di individuare un nuovo Direttore Generale. In dissenso con Ciavatta, poco dopo, il Segretario di Stato Belluzzi ha sostenuto che il nuovo Direttore Generale dovrà avere anche competenze di natura politica, considerando le incombenze dell'incarico, più simili a quelle di un Direttore di Ministero che a una direzione ospedaliera.