La borsa continua a perdere sull’onda della crisi della Grecia che torna al voto, e Mario Monti cerca di convincere l’Europa, in primo luogo la Germania, sulla necessità di concentrarsi sulla crescita. Il presidente del Consiglio ha a Bruxelles un incontro di lavoro definito “molto costruttivo” con il presidente della Commissione Barroso, con cui esamina le opzioni per rilanciare crescita e investimenti. Davanti alle previsioni economiche non esaltanti presentate dalla Commissione e ai risultati sull'andamento del Pil che segnalano, per l'Eurozona, crescita 'zero' nel primo trimestre 2012, il professore conferma l'impegno italiano a portare avanti l'azione di risanamento dei conti pubblici e il varo delle necessarie riforme strutturali. Un obiettivo che Monti, a fronte della recessione profonda dell’Italia, su cui anche pesa l’allarme disoccupazione lanciato dall’Ocse, intende condividere con la sua maggioranza. Proprio per questo domani dovrebbe incontrare Silvio Berlusconi.
Intanto in Senato accelera l’esame della riforma del mercato del
lavoro: le votazioni degli emendamenti andranno avanti fino a notte. E il ministro Giarda va avanti con Enrico Bondi sulla “spending review”, per tagliare al massimo la spesa improduttiva del settore pubblico. Ma le fibrillazioni non mancano. Con un blitz in commissione Pdl, Udc e Fli votano un emendamento con l’ok del governo che sostanzialmente svuota la legge sul falso in bilancio, scatenando l’ira di Di Pietro che chiede nuove elezioni come in Grecia. E nella Lega, dove si temono nuovi avvisi di garanzia per i dirigenti, la candidatura unica a leader di Maroni scatena l’ira del “cerchio magico”, con Bossi chiuso in un enigmatico silenzio.
Da Roma Francesco Bongarrà
Intanto in Senato accelera l’esame della riforma del mercato del
lavoro: le votazioni degli emendamenti andranno avanti fino a notte. E il ministro Giarda va avanti con Enrico Bondi sulla “spending review”, per tagliare al massimo la spesa improduttiva del settore pubblico. Ma le fibrillazioni non mancano. Con un blitz in commissione Pdl, Udc e Fli votano un emendamento con l’ok del governo che sostanzialmente svuota la legge sul falso in bilancio, scatenando l’ira di Di Pietro che chiede nuove elezioni come in Grecia. E nella Lega, dove si temono nuovi avvisi di garanzia per i dirigenti, la candidatura unica a leader di Maroni scatena l’ira del “cerchio magico”, con Bossi chiuso in un enigmatico silenzio.
Da Roma Francesco Bongarrà
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