Alle 15 la ripresa dei lavori del Consiglio Grande e Generale. Oggi in esame la variazione di Bilancio con l'emissione internazionale di titoli del debito pubblico fino a 500 milioni di euro. Ieri sera il via libera all'iter di riforma dell'ordinamento giudiziario.
Il Segretario di Stato alla Giustizia Massimo Andrea Ugolini ha ricevuto il via libera dell'aula, per avviare l'iter di riforma dell'ordinamento giudiziario, con un un ordine del giorno votato da tutta la maggioranza. Lo stato di emergenza, si afferma nel documento, evidenzia la necessità di interventi straordinari ed immediati in conformità con gli standard europei, pur considerando la realtà peculiare sammarinese di un piccolo stato. Previsto il confronto, per l'elaborazione del progetto di legge, con commissione giustizia, magistratura, ordine degli avvocati e società civile. A conclusione di un dibattito, dai toni a tratti anche aspri, come spesso accade da tempo quando si parla di giustizia, l'opposizione ha votato contro l'ordine del giorno.
Libera ha offerto tuttavia disponibilità alla collaborazione a patto che la maggioranza abbandoni la logica delle tifoserie e delle fazioni, nell'ottica della ricerca di un equilibrio tra pesi e contrappesi. Repubblica Futura, con il consigliere Nicola Renzi, ha motivato il dissenso affermando che prima di votare un ordine del giorno su questi temi andrebbe esaminata la relazione sulla giustizia per valutare la situazione dati alla mano, altrimenti si tratta solo di opinioni. Durante il dibattito l’ex Segretario di Stato alla Giustizia è stato duramente criticato dal consigliere di Noi Per la Repubblica Gian Nicola Berti e dal Segretario del Pdcs Gian Carlo Venturini del Pdcs che ha indicato Renzi quale principale responsabile, insieme al Governo e alla maggioranza della precedente legislatura, della situazione in cui si trova il Tribunale. La seduta di ieri, proseguita oltre la mezzanotte, si è tuttavia conclusa con una decisione unanime: tutti i gruppi consiliari hanno deciso di rinunciare al gettone di presenza notturno.