"Lo strumento di partecipazione alla vita democratica- per Maria Luisa Berti – deve essere tutelato ed esercitato in piena segretezza e libertà. Le modifiche prevedono un innalzamento delle pene per chi esercita voto di scambio in maniera attiva e una non punibilità per chi lo riceve, nel caso che decida di collaborare con l’autorità giudiziaria denunciando il reato". Non vogliamo colpire il voto estero – tengono a precisare i rappresentanti della lista civica – bensì il voto di scambio in generale, vera e propria minaccia alla espressione democratica del voto e della democrazia”. "Le sollecitazioni sono arrivate dai cittadini" – dice Gian Nicola Berti, che porta a sostegno dell’iniziativa l’ordinanza di archiviazione del commissario della legge Guido Guidi, all’ epoca giudice istruttore, per l’indagine a seguito della denuncia di Alleanza Popolare sul voto di scambio nelle elezioni del ’98. "La conclusione della magistratura era che la legge in questione risultava inefficace perché scoraggiava possibile denunce all’autorità giudiziaria mettendo sullo stesso piano chi propone voto di scambio e chi lo accetta, impedendo, in un certo senso, in presenza di elementi oggettivi, - ha detto Berti - di poter risalire all’elemento soggettivo induttivo”. Si dicono poi dispiaciuti che autorevoli personaggi dei partiti di maggioranza relativa, come Paride Andreoli e Giancarlo Venturini, eletti con numeri al di sopra di ogni sospetto, non abbiano mai speso in aula consigliare una parola su questi fatti e a loro chiedono sostegno per questa iniziativa. “Speriamo – conclude Marco Arzilli – che anche sul voto estero nella prossima legge elettorale si vada a legiferare in questo senso”.
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