Ma anche dalle fila della maggioranza arriva l’invito a fare di più. Nella peggiore delle ipotesi il deficit di bilancio per quest'anno potrebbe arrivare a 71 milioni di euro. Questa la previsione del segretario per le Finanze Pasquale Valentini con l'assestamento presentato in prima lettura. Il gettito monofase è passato dagli 88 milioni del 2008, ai 66 del 2009. L’imposta generale sui redditi registra una diminuzione di 6 milioni di euro. Unico segno positivo la riscossione degli avanzi di gestione dell'Azienda filatelica per 650mila euro e dell’Azienda per i Servizi con 1 milione 400mila. Le variazioni principali dei capitoli in uscita riguardano circa 12 milioni e mezzo da destinare all'ISS, per il deficit dei fondi pensione di artigiani e commercianti ed altri 15 per il contenimento della spesa pubblica. Il salto da 43 milioni a 71milioni di deficit registra accuse di immobilismo lanciate al governo non solo dalla minoranza. Secondo Fiorenzo Stolfi del Psd e Pier Marino Menicucci degli Eps in 2anni il disavanzo sfiorerà i 200 milioni, a fronte di un bilancio dello Stato che non arriva a 800 milioni di euro. “Tremonti - ricorda Stolfi - ci ha chiesto di eliminare la criminalità, ridurre il numero di banche e finanziarie, nominare il presidente di Banca Centrale. E’ difficile dirgli che siamo d’accordo”, chiede? “La storia - afferma Menicucci - ci insegna che quando viene meno la sussistenza economica, un Paese vede minacciata la propria sovranità”. “Non avverto in quest’aula - dice Gabriele Gatti dalle fila della Dc - la consapevolezza di quanto è grave la situazione. Bisogna cercare nuove entrate, dalla leva fiscale ai condoni, al settore energetico e - aggiunge - bisogna rivedere la questione giochi”. Abbassare di due punti la monofase senza interventi nuovi, ad esempio sulla grande distribuzione, significa solo togliere risorse al bilancio. Secondo Gatti se entro un mese non si assumono provvedimenti strutturali, sarà impossibile gestire il bilancio dello Stato. “Ci vogliono gli attributi - conclude - per affrontare una situazione come questa”. E sempre dalle fila della Dc Francesco Mussoni definisce approssimativa la gestione del bilancio dello Stato. Più allineato l’intervento del capogruppo Luigi Mazza, pur non negando che dal governo serve più coraggio per ridurre la spesa corrente. “Il problema dei conti pubblici - dice - era già ben presente in aprile”. E Mazza porta ad esempio la crisi del sistema immobiliare. “C’è da anni”, dice. Il settore è sostenuto dai leasing, motivo per cui i prezzi delle case non scendono. Dai Democratici di Centro arrivano altre critiche: non c’è un governo dell’economia, ma l’immobilismo del tirare a campare. Pier Marino Mularoni boccia anche la manovra economica, troppo tardiva, perché sul 2010 non avrà effetto, e include un condono fiscale a vantaggio di speculatori ed evasori. Il presidente del Psrs riprende invece il passaggio sui giochi e dice di non capire le difficoltà di questa maggioranza a discuterne. “La Giochi del Titano - sottolinea Andreoli - è di proprietà dello Stato. Un governo dovrebbe incrementarne le entrate”. E a Valentini manda a dire: “servono coraggio e determinazione. Su questa strada potremmo sostenervi”. “Abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità”. Lo sviluppo aveva fondamenta di argilla. Considerazioni amare quelle di Alessandro Rossi di Sinistra Unita. “L’Italia - dice - tollerava questa sorta di camera di compensazione ma il tipo di economia che dagli anni '90 si è sviluppata a San Marino e la crisi economica internazionale hanno reso intollerabile questo sistema”. Gli da ragione Massimo Cenci di Nps: “è ora di fare quello che in questo Paese non siamo abituati a fare: delle rinunce”. “E sono d’accordo - sottolinea - con chi chiede di avere più coraggio”.
Sonia Tura
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